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Cardiochirurgia mininvasiva, innovazione tecnologica e vantaggi per il paziente

Il Dott. Glauber, Direttore dell’Unità Operativa di Chirurgia del Cuore e dei Grossi Vasi dell’Istituto Clinico Sant’Ambrogio di Milano, tra i pionieri di questo approccio chirurgico

Il Dott. Mattia Glauber, Direttore dell’Unità Operativa di Chirurgia del Cuore e dei Grossi Vasi dell’Istituto Clinico Sant’Ambrogio di Milano, è tra i pionieri della cardiochirurgia mininvasiva.  Laureatosi a Pavia, si è formato in Germania, Svizzera e Francia, per poi stabilirsi, nel 1989 a Bergamo, dove è cresciuto agli Ospedali Riuniti insieme al Prof. Lucio Parenzan, occupandosi prevalentemente di trapianto cardiaco e di assistenza circolatoria meccanica. Nel 1995 si è trasferito a Massa in Toscana, per iniziare l’attività di cardiochirurgia dell’adulto, sotto la direzione del Dott. Ferrazzi, all’Ospedale Pediatrico Apuano, che si è successivamente trasformato in Ospedale del Cuore della Fondazione Gabriele Monasterio. Dal 1999, ha diretto dapprima l’Unità Operativa di Cardiochirurgia dell’adulto e dal 2007 anche il Dipartimento Cardio-Toracico. Nel 2014 si è trasferito all’IRCCS Humanitas di Milano, come Direttore del Dipartimento Cardiovascolare, dove però è rimasto solo 5 mesi. Con oltre 10.000 interventi di cardiochirurgia, di cui oltre 3.000 di chirurgia mininvasiva, è considerato un punto di riferimento internazionale nella cura chirurgica delle patologie cardiache dell’adulto eseguiti con approccio mininvasivo.

Dott. Glauber, ci parli della cardiochirurgia mininvasiva. Qual è il segreto del suo successo?

Negli ultimi anni i progressi della cardiochirurgia sono stati molto importanti. Tutto quello che è un cambiamento graduale, costante e progressivo, consente di radicare bene una tecnica, un modo di pensare e di vedere. I cambiamenti improvvisi e bruschi al contrario, non hanno il tempo di convincere e quindi radicalizzarsi. Proprio questo suo costante e graduale miglioramento, ha fatto sì che la tecnica chirurgica mininvasiva riscuotesse così tanto successo, dovuto senza dubbio, soprattutto ai tanti vantaggi apportati, come il miglioramento della diagnostica preoperatoria, della tecnologia biomedicale e delle tecniche anestesiologiche e la messa a punto di tecniche chirurgiche sempre più mininvasive, grazie alla costante innovazione tecnologica nel settore dei dispositivi, del materiale e delle strumentazioni, che ha reso possibile poter operare pazienti sempre più anziani, con patologie associate e con risultati che un tempo non erano attesi. I vantaggi della chirurgia mininvasiva, rispetto ad un intervento tradizionale in sternotomia, sono molteplici: riduzione del trauma chirurgico; minori perdite ematiche con bassissima incidenza di trasfusioni; minor dolore e minor stress; miglioramento della funzionalità respiratoria; precoce mobilizzazione con degenze ospedaliere ridotte; recupero più rapido; ottimo risultato estetico e risultati clinici a medio e lungo termine equivalenti. La chirurgia mininvasiva inoltre, mediante piccole incisioni sul torace, può essere eseguita in diverse patologie: valvulopatie mitraliche, aortiche e tricuspidaliche; aneurismi dell’aorta ascendente; malattia coronarica compreso prelievo endoscopico della safena; difetti interatriali; tumori cardiaci (mixomi) e aritmie cardiache (fibrillazione atriale). Con un approccio mininvasivo è inoltre possibile trattare più valvole contemporaneamente.

Quali sono le ultime novità per la sostituzione delle valvole?

Le principali sono senza dubbio le valvole che si rilasciano e si impiantano senza l’ausilio dei punti di sutura tradizionali, consentendo di accorciare i tempi della chirurgia e soprattutto di avere dei campi di applicazione che estendono la tecnica mininvasiva a tutta una serie di indicazioni per le quali in passato si usava la sternotomia, oltre che le protesi convenzionali, che necessitavano di saturazione. I tempi erano più lunghi così come la circolazione extracorporea, oggi invece oltre ad accorciare i tempi, riusciamo a fare l’intervento attraverso incisioni piccolissime e le valvole sono estremamente fisiologiche per le prestazioni emodinamiche (il passaggio del sangue attraverso la protesi avviene in modo quasi fisiologico) e per la durata, che è maggiore.

Lei è uno dei pochi al mondo che riesce a fare delle procedure di chirurgia mininvasiva combinate

Sì. Attraverso un approccio di toracotomia destra, riesco a trattare sia la valvola aortica che la mitrale. Una nuova frontiera che non richiede più l’apertura dello sterno, ma si passa attraverso le costole, senza nessuna rottura dell’osso. Ogni settimana nel nostro Centro giungono medici da tutto il mondo per imparare questa tecnica, ed è un vero piacere per me insegnare agli altri questa conquista chirurgica.

Dott. Mattia Glauber

Istituto Clinico San Ambrogio Gruppo Ospedaliero San Donato

Via Luigi Giuseppe Faravelli, 16 – 20149 Milano
Segreteria: 02.33127323 – 338.6043392

www.mattiaglauber.org

cardiochirurgia.icsa@grupposandonato.it; mattia.glauber@gmail.com

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    Maria grazia forestieri says:

    Mi chiamo Maria Grazia e sono siciliana, il19 marzo2019 ho scoperto facendo un ecocardiogramma di avere un mixoma al cuore, allora il mio cardiologo dott.Alfio Cavallaro mi ha consigliato il dott.Glauber per la sua tecnica di cardiochirurgia mini-invasiva all’avanguardia. Lui stesso lo ha contattato e il dott.Glauber con solerzia ha organizzato l’intervento ,sono arrivata a Milano e in tre giorni sono stata operata con ottimo risultato.Ho conosciuto un uomo dalle enormi doti umane oltre che professionali dal nome Glauber dott.Mattia grazie e grazie a tutta la sua équipe