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Il Monzino di Milano, un centro d’eccellenza per la cura delle malattie cardiovascolari

Tecnologie innovative, rapporto diretto medico-paziente e collaborazione tra équipe fanno di questa struttura un punto di riferimento per i pazienti di tutto il mondo

È il Professor Antonio Bartorelli, Ordinario di Cardiologia presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Milano e Coordinatore della Cardiologia Interventistica presso il Centro Cardiologico Monzino di Milano, a presentarci la struttura e a raccontarci perché, a ragione, è conosciuta a livello mondiale.
La Cardiologia Interventistica del Monzino è nota ai pazienti milanesi, lombardi e di tutte le regioni d’Italia, con un volume di casi decisamente elevato. Basti solo pensare che siamo il laboratorio che esegue più angioplastiche coronariche di tutto il Paese, con risultati, anche nelle condizioni più critiche come l’infarto miocardico acuto, decisamente molto positivi. L’angioplastica coronarica viene, infatti, effettuata in condizioni elettive quando il paziente ha un’indicazione anatomica e clinica, ma anche in condizioni di emergenza e di massima criticità, quando il paziente arriva con un infarto miocardico per un’occlusione acuta di una coronaria. In questo caso l’angioplastica coronarica con l’inserimento di uno stent, salva il cuore e spesso anche la vita del paziente. E, in effetti, gli stent sono la base della Cardiologia Interventistica.

Cosa sono gli stent?

Sono piccole protesi di leghe metalliche che vengono inseriti nelle arterie ostruite per dilatarle e mantenerle aperte nel tempo. La loro evoluzione è stata esponenziale, passando dai primi stent, che erano delle semplici microprotesi con una funzione unicamente meccanica di supporto dell’arteria, agli stent medicati che diffondono nella parete dell’arteria farmaci antiproliferativi che hanno significativamente ridotto il rischio di richiusura del vaso e sono andati incontro ad una evoluzione continua che ne ha migliorato la sicurezza e l’efficacia. È sulla base della tecnologia e dell’esperienza accumulata con gli stent vascolari che si sono successivamente sviluppate altre tecnologie innovative e mini invasive come quella utilizzata oggi per l’impianto non chirurgico delle valvole cardiache.

Come è possibile impiantare una valvola cardiaca senza chirurgia?

È possibile grazie ad una straordinaria tecnologia introdotta circa 10 anni fa. La tecnica è appunto simile a quella utilizzata per impiantare uno stent. La valvola protesica è di natura biologica e viene montata su un catetere che è introdotto nell’arteria femorale attraverso una piccola incisione. Il catetere è avanzato fino alla valvola aortica ristretta e disfunzionante dove la nuova valvola viene impiantata. Ovviamente per inserire questo tipo di dispositivi sono necessari cateteri di dimensioni maggiori rispetto a quelli utilizzati per gli stent coronarici ma oggi vengono usate tecniche innovative per la chiusura della breccia arteriosa senza dover ricorrere a suture chirurgiche. Questi dispositivi si basano, infatti, su patch che vengono applicati sulla breccia per ottenere l’emostasi e bloccare il sanguinamento e, nel tempo, essendo costituiti da un polimero bioriassorbibile, scompaiono completamente. Ovviamente, questo nuovo approccio di trattamento delle valvole cardiache ha per il paziente tutti i vantaggi della mini invasività.

Tornando al Monzino, qual è il fiore all’occhiello dell’Unità che dirige?

Sono molteplici. La Cardiologia Interventistica si distingue innanzitutto per il rapporto con il paziente. A differenza di altre realtà, i medici della nostra Unità Operativa seguono il paziente anche in reparto e spesso lo hanno già visto anche in ambulatorio e, pertanto, ne hanno già una conoscenza diretta. Un importante aspetto è che il paziente conosce il medico che lo opererà e da lui ha ricevuto tutte le informazioni riguardo a quello a cui andrà incontro e agli aspetti salienti dell’intervento. Altro punto di forza è il fatto che non ci sono contrasti tra cardiologi interventisti e cardiochirurghi: al limite possono capitare delle sovrapposizioni sugli aspetti operatori perché pazienti che operiamo noi potrebbero essere operati anche in Cardiochirurgia e viceversa ma la decisione finale sul tipo di intervento più indicato per il paziente viene prese di comune accordo. Nel nostro centro, infatti, vige la regola che la scelta del tipo di un determinato intervento è fatta in base alla situazione clinica e anatomica di ciascun paziente. Infine, un altro aspetto importante, è che al Monzino non abbiamo mai lesinato sui dispositivi utilizzati per trattare i pazienti: la scelta è sempre per i migliori e per quelli che hanno dato garanzie maggiori di sicurezza ed efficacia, anche a fronte di un costo un po’ più elevato. È un investimento sul nostro futuro.

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Prof. Antonio Bartorelli

Coordinatore Cardiologia

Interventistica

Centro Cardiologico Monzino

Via Carlo Parea, 4, Milano

Tel: 02 58002391

Email: antonio.bartorelli@ccfm.it

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