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Tumore mammario: controllo della malattia e buona qualità di vita

Ce ne parla il Dott. Marco Colleoni, Direttore della Divisione di Senologia Medica all’Istituto Europeo di Oncologia

Tenere sotto controllo per lungo tempo la malattia con una buona qualità di vita è l’obiettivo che si cerca di offrire alle pazienti in trattamento per tumore mammario non operabile in stadio avanzato. Come la ricerca aiuta in tal senso il malato, ci viene spiegato dal Dott. Marco Colleoni, Direttore della Divisione di Senologia Medica all’Istituto Europeo di Oncologia (IEO). Dal 2008 è membro del Foundation Council dell’IBCSG (International BreastCancerStudy Group) e dal 2012 ne è anche Co-Chair. È membro dell’Executive Board del Breast International Group (B.I.G).

Dott. Colleoni, come viene trattato nella sua Divisione il tumore mammario?

La Divisione di Senologia Medica si occupa del trattamento del tumore mammario in tutti gli stadi della malattia, candidato quindi a terapia neoadiuvante, a quella adiuvante dopo l’intervento, ed alla terapia sistemica per la malattia avanzata. La terapia neoadiuvante si attua prima dell’intervento chirurgico per ridurre la malattia, in modo che il chirurgo possa fare una chirurgia meno demolitiva: si ottengono anche informazioni importanti sulla responsività del tumore alle terapie standard od ai nuovi farmaci e questo può essere utile per disegnare il percorso dopo l’intervento. Poi c’è la fase adiuvante dove si sottopone a terapia precauzionale una donna che ha avuto l’asportazione del tumore, ma che potrebbe avere delle cellule correlate alla neoplasia primitiva in altri organi. Infine ci occupiamo della terapia della malattia avanzata dove l’obiettivo è il controllo per più tempo possibile  mantenendo una buona  qualità di vita.

Cosa si fa per tentare di “cronicizzare” la malattia avanzata?

Si utilizza spesso il minimo indispensabile, cioè il controllo della malattia con terapie che hanno un basso profilo di tossicità, quali le terapie ormonali o le terapie che hanno un  target preciso come gli anticorpi monoclonali. Ci sono inoltre chemioterapie orali a basso profilo di tossicità, che possono essere proseguite per molto tempo.

Oggi si può guarire di tumore mammario?

Abbiamo ottenuto negli ultimi anni  significativi passi in avanti che vanno a migliorare la prognosi e la qualità di vita delle persone. I dati indicano che di carcinoma mammario operabile si guarisce di più rispetto a qualche decade fa. Inoltre abbiamo migliorato il controllo della malattia metastatica, dove  la guarigione non è di solito l’obiettivo principale. Registriamo sempre di più controlli prolungati di malattia anche nella malattia metastatica dove, in casi selezionati si può anche parlare  di guarigione.

Studio Meteora

La D.ssa Elisabetta Munzone (nella foto) è Responsabile di uno studio multicentrico chiamato “Meteora”, che confronta nelle donne con malattia avanzata la chemioterapia orale, per cui la paziente accede in ospedale mensilmente, con la classica chemioterapia endovenosa, che viene somministrata settimanalmente. La terapia orale consiste in tre farmaci che

si possono assumere in maniera “metronomica”, quindi con basse dosi somministrate continuativamente. Il primo vantaggio è la qualità di vita, perché le pazienti afferiscono meno all’ospedale ed il secondo è in termini di potenziali effetti collaterali, perché la dose bassa e continuativa minimizza tanti effetti collaterali, come ad esempio la perdita di capelli.

Il Dott. Marco Colleoni e la sua équipe

Dott. Marco Colleoni

Divisione di Senologia Medica Istituto Europeo di Oncologia (IEO)

Via G. Riapmonti, 435 – 20141 Milano
Segreteria: 02 57489970 – Fax: 02 94379205
marco.colleoni@ieo.it

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