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Il tumore al pancreas fa meno paura: in arrivo strumenti per aiutare oncologi e chirurghi

Il tumore al pancreas, da sempre considerato un tipo di cancro tra i più letali, oggi fa meno paura grazie alle armi che la scienza ci fornisce ogni giorno.

 

Numeri e percentuali

Grazie alla scienza e alla ricerca, che ogni giorno mettono a disposizione nuove informazioni, possiamo constatare che il “big killer” non sia più solo ed esclusivamente una condanna a morte. Questo perchè nonostante il numero di ammalati cresca di anno in anno (dai 12.500 casi nel 2015 ai 14.300 del 2020), è anche vero che le prognosi sono sensibilmente migliorate.

C’è però ancora molto lavoro da fare. Innanzitutto sulla prevenzione, dato che l’insorgenza del carcinoma pancreatico è strettamente legato  ad uno stile di vita scorretto, con alimentazione non equilibrata, fumo ed esposizione ad agenti inquinanti. Circa il 10% dei casi, però, sono legati a componenti genetiche: sebbene alcune di queste predisposizioni siano già conosciute, l’assenza di marcatori predittivi o specifici nonché di sintomi facilmente riconoscibili ne ritardano la diagnosi. Questo fa sì che il carcinoma al pancreas sia oggi al quarto posto per mortalità, e si calcola che entro i prossimi dieci anni possa diventare la seconda causa di morte nei Paesi occidentali.

Che cos’è “Phantom” ?

Per ovviare alle difficoltà che anche la posizione anatomica del pancreas pone davanti a oncologi e chirurghi (è posto in profondità, vicino a grosse arterie e vene), la scienza ci viene incontro cercando di esplorare territori innovativi per migliorare la tecnica chirurgica e soprattutto aumentare la percentuale di pazienti operabili con successo. Al momento infatti si stima che l’intervento sia possibile solamente per il 20-30% dei malati, numeri che abbinati alla scarsa responsività alle cure lo rendono ancora uno degli avversari più temibili nella lotta al cancro.

Grazie però al sostegno di Fondazione Humanitas per la Ricerca e alla collaborazione tra Humanitas University, IRCCS Istituto Clinico Humanitas e Politecnico di Milano si è dato vita a un laboratorio con l’obbiettivo di creare quello che viene definito phantom: un modello fisico del pancreas in materiali artificiali, utilissimo per l’addestramento dei chirurghi, ma anche per testare fili di sutura e colle che siano adatti e specifici per la chirurgia pancreatica.

“Il nostro phantom, che altro non è che una vera e propria replica sintetica di pancreas” spiega la prof.ssa Maria Laura Costantino, docente di Bioingegneria Industriale e responsabile del Laboratorio Artificial Organs del Dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica “Giulio Natta” del Politecnico di Milano “consente di riprodurre le stesse caratteristiche chimiche, fisiche e meccaniche dell’organo naturale. Questo è fondamentale per poter svolgere training chirurgico, particolarmente utile per i giovani medici. Non solo: il phantom permette di valutare nuovi dispositivi e strumenti chirurgici che possano in futuro consentire di minimizzare molti problemi legati alle complicanze post operatori degli interventi, che purtroppo sono numerose e spesso anche gravi”.

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