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Sanità Prime: il mega progetto di Amazon

Sono anni che Amazon si avvicina sempre di più al mondo di medici, ospedali e medicine, soprattutto negli Usa. Ora, secondo il Wall Street Journal, il gigante dello shopping online si vorrebbe comprare Signify Health, un fornitore di servizi informatici in questo settore. Queste le altre tappe più importanti fino ad ora:

  • A luglio Amazon ha comprato One Medical, un servizio di medici di base privato, per 3,9 miliardi di dollari. One Medical ha più di 700,000 pazienti.
  • Nel 2018, Amazon ha acquisito il servizio di consegna di farmaci PillPack.
  • Nel 2019 ha lanciato Amazon Care il servizio di teleassistenza per dipendenti di altre aziende. Vanta circa 40.000 membri tra diversi clienti, tra cui TrueBlue e Hilton.

E il motivo? : Amazon non ha mai spiegato chiaramente perché, dopo aver dominato il mondo delle compere online e delle consegne, si voglia buttare in un settore che negli Usa è rinomato per essere un inferno di regole, costi e inefficienze strutturali.

L’interpretazione positiva di queste mosse: Amazon vuole replicare nella sanità la strategia adottata nel commercio al dettaglio. Ovvero, sono proprio quelle inefficienze strutturali a spingere l’azienda di Jeff Bezos verso il settore della sanità. Se Amazon riesce a creare un’esperienza di utente (in questo caso per i pazienti ma anche per dottori, ospedali, infermieri ecc) che è superiore a quella attuale, allora conquisterà velocemente quote di mercato e spazzerà via la concorrenza.

L’interpretazione negativa di queste mosse: Amazon è affamata di dati personali. Dopo aver ottenuto dettagli fondamentali su cosa ci piace comprare, mangiare, ascoltare e persino come pulire le nostre case (Amazon si sta comprando la società che produce l’aspirapolvere-robot Roomba), l’azienda vuole entrare nei nostri corpi.Se ciò fosse vero (ma non credo che lo sia), allora governi e autorità di settore dovrebbero intervenire.

Conclusione: E’ chiaro che Bezos ama le sfide difficili. Entrare nella sanità Usa è di una complessità molto, molto maggiore del commercio online. La posta in gioco, però, è molto alta e quindi, per un’azienda che ha la possibilità d’investire risorse importanti, il gioco forse vale la candela. I rischi sono molteplici: dalle possibili ripercussioni politiche e regolamentari, alla risposta delle società di settore, alle difficoltà operative di un’industria che è unica al mondo per come i produttori dei servizi (medici, ospedali e case farmaceutiche) si relazionano con gli utenti (tutti noi). Tanto per darvi un’idea, One Medical non ha mai fatto un dollaro di utile.

Fonte: La Repubblica 

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