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Tecnologia 5G e Salute: opportunità da sfruttare e fake news da sfatare

LA QUINTA GENERAZIONE DI TELEFONIA RADIOMOBILE PERMETTE PRESTAZIONI E VELOCITÀ ELEVATISSIME, SENZA RISCHI PER LA SALUTE MA CON GRANDI POTENZIALITÀ AD ESEMPIO IN TERMINI DI ASSISTENZA MEDICA.

 

L’Ing. Giovanni Cancellieri è docente di Telecomunicazioni all’Università Politecnica delle Marche di Ancona e Presidente del Centro Radioelettrico Sperimentale Marco- ni. Da sempre curioso delle nuove tecnologie, ci aiuta a capire cos’è il 5G e quali vantaggi può portare il suo utilizzo. 

 

Ingegnere, iniziamo dalle basi: cos’è il 5G? 

“Il 5G è la quinta generazione di telefonia radio- mobile. Negli anni sono aumentate sempre più la velocità di accesso e le applicazioni: una volta si faceva la telefonata, poi è stato il momento degli sms, adesso il 90% del traffico telefonico è accesso a Internet e Social. Questa tecnologia permette la velocità di accesso massima e il tempo di latenza minore. Per assicurare servizi che richiedono inte- razioni praticamente in tempo reale, però, occorre che le stazioni radio-base, sulle quali poggia la trasmissione, siano densamente distribuite sul territorio. E questo spaventa”. 

 

C’è un effettivo rischio per la salute? 

“Assolutamente no. Non è vero, infatti, che più sta- zioni significano più potenza emessa, al contrario la potenza cala perché ciascuna stazione deve coprire una distanza minore. In Italia peraltro abbiamo una normativa molto cautelativa in ambito di radiopro- tezione: i valori di attenzione sono di 6V/m (quan- do nella maggior parte dei paesi europei il valore è di 20V/m) e le zone di rispetto di almeno 10/15 metri. Credo sia molto più pericoloso, per la nostra salute, il cellulare che abbiamo sempre con noi, ap- poggiato sul comodino, in tasca o davanti alla boc- ca. Ma per quanto riguarda le stazioni radio-base non c’è pericolo; certo i Comuni e gli enti preposti alle autorizzazioni dovrebbero dare il via libera alla diffusione sul territorio, cosa che, invece, purtroppo in alcuni casi non stanno facendo”. 

 

Cosa comporta questa rinuncia per i Comuni? 

“La mancata digitalizzazione del loro territorio. Una volta si pensava di servire tutti con la fibra ottica, ma poi si è capito che portare nelle zone rurali e mon- tane infrastrutture così costose non conviene. Il 5G permetterebbe oggi la stessa velocità di accesso”. 

 

Quali vantaggi può portare il 5G al territorio in termini di servizi come l’assistenza?
“Si potrebbero ad esempio monitorare al domicilio anziani e disabili, con un notevole risparmio di tempi e costi per la Sanità. Molte malattie potrebbero essere prevenute, si potrebbero fare diagnosi precoci, così come assistere da casa i malati cronici, con tutte quelle misure che non richiedono costi elevati come apparec- chiature ma finora non hanno potuto essere connesse a causa della velocità di accesso troppo bassa e del costo di chiamata troppo elevato. Oggi basterebbero dei piccolissimi device (gli Internet of Things ) diretta- mente connessi attraverso il 5G alla centrale operativa. Altro tema di cui non si parla a sufficienza è lo edge- computing, ossia l’elaborazione dei dati alla periferia. Per fare un esempio pratico, se un anziano solo si sente male in casa, il sensore periferico potrebbe avvisare di- rettamente il vicino di casa, senza collegarsi all’ospeda- le, più lontano e congestionato, dialogando attraverso il 5G e prendendo decisioni autonome”. 

 

Come vede lo sviluppo del 5G in Italia? 

“Nel nostro Paese quando si capisce l’utilità e il vantaggio di una tecnologia, si parte e si superano anche gli altri. Purtroppo per il 5G la rete è ancora troppo poco sviluppata e dunque gli utenti non rie- scono a capirne e apprezzarne l’utilità e i vantaggi”. 

 

Riservatezza dei dati: anche questo preoccupa molto…
“Sicuramente. Basta vedere la fine di Immuni, fallita per una mancanza di fiducia nell’organizzazione del Sistema Sanitario, ma anche per paura di una violazio- ne della privacy. In realtà esistono dei sistemi di critto- grafia potenti che riducono questi rischi, dipende tutto dalle misure e contromisure che si adottano. È vero che i criminali informatici sono molto smaliziati ma è altrettanto vero che chi possiede i dati li può protegge- re con sistemi per mascherare i dati, soprattutto quelli sensibili, difficilmente attaccabili perché costituiti da codifiche già immesse nel terminale e impossibili da rubare via radio. Certo non bisogna mai abbassare la guardia, esistono indubbiamente dei rischi ma bisogna mettere in conto anche tutti i pregi e fare una corretta informazione su questi temi”. 

CONTATTI 

Ing. Giovanni Cancellieri 

Dip. Ingegneria dell’Informazione
Università Politecnico delle Marche
Via Brecce Bianche 12 – 60131 Ancona
Mail: giovanni.cancellieri@centromarconi.com Per la comunicazione del Centro Radioelettrico Sperimentale Marconi: Around Italy Consulting di Rita Farnitano 

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