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Tecnologia e nuovi farmaci gli nella cura del Diabete

È il Dottor Cesare Celeste Berra, Responsabile della Diabetologia Clinica del Gruppo Multimedica, Centro d’eccellenza per la Diabetologia e l’Endocrinologia, a raccontarci le ultime novità.

 

Dottore, quale contributo apportano le nuove tecnologie alla cura dei pazienti diabetici, anche in situazioni difficili come la recente pandemia?

“Durante la prima ondata, in cui si è assistito a una chiusura quasi totale degli ambulatori per la gestione della cronicità, noi siamo riusciti, grazie alla tecnologia, ad aiutare i soggetti diabetici, soprattutto quelli fragili e in terapia multi-iniettiva, con l’utilizzo di piattaforme che da remoto potevano darci l’andamento delle glicemie in tempo reale e con valori assolutamente corretti. Nei mesi di febbraio e marzo, con questa tecnologia e l’aiuto di care giver e familiari, abbiamo assistito un’ottantina di soggetti da casa, per lo più anziani. Si tratta di una piattaforma – che prossimamente useremo anche nei reparti – per il monitoraggio della glicemia da remoto che funziona mediante un sensore FGM (Flash Glucose Monitoring) applicato a livello della cute del paziente e collegato a un lettore o una app, che permette di misurare le glicemie senza bucare il dito e quante volte si vuole. Il suo utilizzo anche nei reparti Covid potrebbe essere un valido aiuto nel ridurre i contatti tra medico e paziente favorendo il distanziamento”.

Covid e Diabete: quali relazioni avete potuto osservare?

“Sicuramente chi è malato di Diabete ha un rischio maggiore di sviluppare un andamento da infezione da Covid più grave. A maggior ragione chi soffre di scompenso metabolico è importante che venga ancor più strettamente controllato perché purtroppo il Diabete scompensato è un terreno di coltura perfetto per sviluppare un outcome peggiore dall’infezione da Coronavirus. Senza contare tutti gli altri effetti collaterali legati al lockdown, primo fra tutti l’obesità: al ritorno all’attività ambulatoriale a regime, ci siamo trovati di fronte a un netto peggioramento dello scompenso legato a un incremento del peso. Del resto sappiamo bene che il lifestyle è la terapia fondamentale per il Diabete, soprattutto di tipo 2, quindi l’impossibilità di svolgere attività fisica, lo smart working e un’alimentazione scorretta o più abbondante hanno portato a un aumento ponderale di 2 / 4 kg di media, che a sua volta ha causato un peggioramento del compenso metabolico. Per questo è fondamentale, anche nei momenti di difficoltà, non trascurare i malati cronici, mantenendo attivi i contatti, anche per controllare l’aderenza terapeutica, un altro aspetto importantissimo che va costantemente monitorato con visite programmate dal medico curante”.

A livello di terapie farmacologiche quali sono le ultime novità?

“Nel congresso che, con i colleghi Prof. Fiorina, Prof Folli, Dott. ssa Orsi e Dott. Bertuzzi abbiamo organizzato con enorme soddisfazione di recente, abbiamo trattato proprio il tema dei nuovi farmaci. Se a livello di molecole non ci sono novità sostanziali, grandi passi avanti negli studi clinici sono stati su quello che è il loro utilizzo – è stato ancora una volta sottolineato come sia importante l’utilizzo della terapia più adeguata nei soggetti con Diabete – e sull’indicazione a trattare il paziente diabetico in prevenzione primaria e non solo secondaria, ossia senza aspettare che, ad esempio, abbia un evento cardiovascolare ma prevenendolo. Farmaci come la Semaglutide e Dulaglutide, ad esempio, permettono innanzitutto una somministrazione mono settimanale anziché giornaliera o addirittura due volte al giorno – un enorme passo avanti per un farmaco iniettivo – oltre ad avere importanti benefici in termini di riduzione del rischio cardiovascolare, di scompenso metabolico, di calo ponderale, di riduzione pressoria, e dunque di mortalità. Senza contare il miglioramento della condizione di benessere del paziente che li utilizza. Purtroppo questi farmaci innovativi sono ad oggi sottoutilizzati dai Diabetologi che si mettono ancora poco in gioco e sono ancora restii a proporre ai pazienti questo tipo di terapie”.

Cosa vede nel futuro più prossimo della Diabetologia?

“Da un lato le aziende farmaceutiche stanno studiando ulteriori nuove terapie che sembrano già essere molto promettenti; dall’altro il sogno è quello di poter contare sempre di più su una Rete Diabetologica che, con il supporto di Regioni e Stato, possa gestire sempre meglio i pazienti sul territorio. La Telemedicina è utile ma c’è bisogno di vedere i pazienti e avere uno scambio culturale con tutti gli attori che gestiscono questi soggetti e i soggetti stessi. Serve un approccio multidisciplinare come quello che abbiamo in Multimedica, dove, in collaborazione con i Medici di Medicina Generale, siamo riusciti a organizzare un Centro con gruppi di specialisti – dall’Oculista al Cardiologo – dedicati ai pazienti diabetici per condividere le terapie, la storia clinica, gli esami. Una presa in carico a 360°”.

 

Contatti

Dott. Cesare Celeste Berra

Responsabile della Diabetologia Clinica IRCCS MultiMedica

Via Milanese, 300

20099 Sesto San Giovanni (MI)

Tel. 02 86878889

Mail: cesare.berra@multimedica.it

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