Echolight è un’azienda biomedica ad alta tecnologia, coinvolta nello sviluppo di tecnologie innovative nel campo dei dispositivi medici.
La mission è fornire alla comunità medica mondiale la prima soluzione senza radiazioni e ambulatoriale per la diagnosi precoce dell’osteoporosi. Echolight è conforme agli standard: UNI CEI EN ISO 13485: 2016, UNI EN ISO 9001: 2015 Sistema di Gestione della Qualità, Marchio CE, Approvazione FDA e altre principali certificazioni in tutto il mondo per le sue soluzioni innovative. Ci racconta la storia dell’azienda e ci parla della sua mission, dei suoi valori e soprattutto delle sue prospettive future, l’Ing. Sergio Casciaro, Ceo & Founder di Echolight.
Ingegnere chi è Echolight e qual è la tecnologia da voi usata? In quale area può essere applicata?
“Echolight è un’azienda che sviluppa e commercializza dispositivi medici in tutto il mondo. Nata come spin-off del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) con un brevetto su tecnologie innovative, valido a livello internazionale. Si tratta di una tecnologia ultrasonografica chiamata REMS (Radiofrequency Echographic Multi Spectrometry), per il monitoraggio e la prevenzione dell’osteoporosi che permette di valutare, in assenza di radiazioni ionizzanti, lo stato di salute osseo, la quantità di minerali presenti e la qualità dell’osso, attraverso una scansione ecografica sui siti assiali di riferimento, colonna vertebrale e femore prossimale. L’assenza di raggi x concede l’accesso all’esame a chiunque, compresi soggetti fragili e donne gravide, e consente di prevenire i rischi di frattura con un anticipo fino a cinque anni. L’esame è ripetibile nel tempo e, quindi, consente di tenere sotto costante controllo medico il decorso di eventuali patologie adeguando le cure farmacologiche. I campi di applicazione sono molteplici. Innanzitutto, è necessario distinguere due tipologie principali di osteoporosi, quella primaria, che si sviluppa in seguito all’avanzare dell’età, e la secondaria, che subentra in presenza di determinate patologie, con l’uso di determinati farmaci o per altri fattori endogeni o esogeni ad alto osseo. L’osteoporosi primaria negli ultimi anni è in aumento, poichì maggiore è la percentuale di popolazione in età avanzata. Di conseguenza, la diagnosi preventiva è fondamentale. A differenza della tradizionale MOC DXA, che può essere effettuata solo in radiologia con liste d’attesa di oltre un anno e mezzo, la MOC con REMS, grazie alla portabilità del dispositivo che implementa la tecnologia, può essere somministrata direttamente vicino al letto del paziente, a domicilio o in ambulatorio medico, senza tempi di attesa. Un traguardo diagnostico importantissimo, di grande supporto nella pratica clinica, con beneficio sulla riduzione dei costi a carico del Servizio Sanitario Nazionale.”
Qual è la percentuale di popolazione che subisce una frattura da fragilità?
“Ad oggi, oltre il 90% della popolazione che subisce una frattura da fragilità ossea non ha mai svolto un test diagnostico. Un dato allarmante per le conseguenze che ne derivano. L’osteoporosi è una patologia silente, può essere monitorata solo attraverso una diagnosi che deve essere precoce in modo da evitare fratture, che possano anche diventare letali. Oggi solo agli ultrasessantacinquenni o ai pazienti con particolari fattori di rischio è consigliata la MOC. Il resto della popolazione sottovaluta il problema e non si sottopone ad alcun monitoraggio. È necessario dunque evidenziare che una diagnosi tardiva può avere conseguenze gravissime, sia per il paziente che per la sostenibilità del Sistema Sanitario Nazionale, a causa dei conseguenti interventi chirurgici, terapie farmacologiche e sostegni di integrazione economica.”
Qual è l’aspettativa di vita sui pazienti anziani fratturati? E in questo contesto che ruolo potrà giocare l’intelligenza artificiale per migliorare la diagnosi e la terapia dei pazienti?
“Meno di un anno. La degenza per un anziano può avere come conseguenza l’insorgenza di vari squilibri. L’AI offre enormi potenzialità, ma ha bisogno di dati clinici estremamente accurati e di un sistema di verifica che possa assicurare l’accuratezza dei risultati.”
Torniamo alla diagnosi precoce con REMS.
“Ribadiamo che trattasi di un sistema diagnostico che non utilizza radiazioni ionizzanti, quindi non invasiva e ripetibile nel tempo. Per esempio, nel caso di pazienti sottoposti ad una certa terapia, si può ripetere a distanza ravvicinata, anche ogni tre mesi, a differenza della diagnosi con raggi x.”
Il mercato è esploso in questi anni, siete nati come spinoff del CNR, adesso siete una multinazionale, che tipo di mercato avete incontrato in America e quali sono state le difficoltà che avete affrontato dal punto di vista burocratico se ci sono state in Europa e in America?
“Parto dall’Europa. Qui i mercati sono estremamente parcellizzati, ogni nazione è un mondo a sé. Un Medical Device innovativo per avere successo deve essere validato in ogni Paese, ciascuno con le proprie linee guida, che vanno aggiornate con processi lunghissimi che durano in media dai 3 ai 5 anni. A questo bisogna aggiungere i problemi legati alla certificazione, brevettazione e molto altro.
Negli States invece è un mondo semplificato. Gli Stati Uniti rispondono alle stesse regole, un brevetto vale per tutto il Paese, non bisogna depositarlo in 50 Stati. Il sistema sanitario americano è unico, tranne che per alcune specificità. Per esempio, quando si ottiene un codice di rimborso americano ha valore in tutti gli Stati, con qualche minima differenza. Si parla di un mercato enorme, con chiare e semplici regole. A percorso burocratico concluso, è tutto in discesa”.
Qual è la strategia di sviluppo a lungo termine di Echolight?
“L’idea è di diventare la nuova tecnica di riferimento a livello mondiale che verrà riconosciuta, come già accade in molti Paesi, OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità). L’affermazione di un Medical Device è, comprensibilmente, un processo lungo. All’interno dell’OMS siamo gli unici ad essere compliance con una tecnologia non ionizzante che permette di effettuare una valutazione sulla qualità e la quantità dell’osso con una previsione del rischio di frattura fino a 5 anni. L’obiettivo è diventare la nuova tecnica diagnostica di riferimento a livello mondiale. Ci stiamo spingendo nel monitoraggio dell’apparato muscoloscheletrico, ossia “l’impalcatura umana”. Ossa e muscoli hanno una stretta correlazione, se esiste un deficit muscolare anche le ossa ne saranno interessate, e se esiste una patologia ossea il muscolo ne avvertirà carenze. Il nostro obiettivo è sviluppare e certificare un sistema diagnostico che possa monitorare il muscolo per prevenire la Sarcopenia, ovvero la perdita di massa muscolare che porterebbe a minore forza e stabilità, con conseguenti gravi ripercussioni sulla qualità della vita”
Contatti: Echolight S.p.a. Viale Cipro, 6, 73100 Lecce Tel: 0832 159 2607 www.echolightmedical.com