La campagna vaccinale nelle ultime settimane ha avuto un’accelerazione importante, in linea con le attese: avevamo ipotizzato di raggiungere le 500 mila dosi giornaliere entro la fine di aprile, coerentemente con le forniture di vaccini stimate e l’obiettivo è stato centrato. Le fasce di popolazione più anziana sono sempre più protette, insieme ai soggetti fragili, agli ospiti delle RSA, al personale sanitario e questo è fondamentale per contenere gli esiti più severi dell’infezione da SARS-CoV2 e quindi salvare vite. Il target attuale sarà incrementato grazie all’arrivo di ulteriori dosi di vaccino e per l’inizio dell’estate gli italiani che intendano vaccinarsi avranno ricevuto almeno la prima dose.
Potremo quindi osservare lo stesso scenario che sta vivendo adesso il Regno Unito e contestualmente procedere ad ulteriori riaperture. Poco a poco ci riapproprieremo della nostra vita: dalle cene al chiuso, agli eventi sportivi, riacquistiamo maggiore libertà. Servirà però del tempo per mettere in assoluta sicurezza l’Italia e il mondo intero: anche con i tre quarti degli italiani vaccinati, infatti, non potremo dirci fuori dalla pandemia se gli altri Paesi più popolosi e con meno risorse non raggiungeranno i medesimi risultati.
Qualche tempo fa dicevo che siamo all’alba di un nuovo giorno e ora in effetti iniziamo a vedere la luce dopo mesi bui in cui tutti gli italiani hanno dimostrato un eccezionale senso di responsabilità e collettività. Adesso possiamo gradualmente riaprire in sicurezza, nel giusto bilanciamento tra prudenza e coraggio. Adesso possiamo essere più ottimisti: anche la scoperta di nuove varianti non deve generare allarmismo eccessivo, perché non tutte infatti si rilevano più aggressive e letali.
L’Italia a e il mondo, a diverse velocità, stanno ripartendo e la vaccinazione è la leva che ha inserito questa inversione di rotta.
Ora potranno riprendere respiro tutte le attività che hanno osservato con rispetto e pazienza le chiusure imposte dalla situazione epidemiologica dei diversi territori, seguendo regole certe e soprattutto facendole mantenere con rigore.
Il pass nazionale, che ha anticipato di qualche settimana quello che sarà adottato a livello europeo, è una delle chiavi per consentire la libera circolazione delle persone con accortezza: l’avvenuta completa vaccinazione, l’attestata guarigione dalla malattia, o l’esito negativo di un test saranno il “lasciapassare” per tornare a viaggiare, a celebrare eventi, a rivivere la socialità in sicurezza. Dovremo continuare a convivere ancora con il virus e a osservare le misure di contenimento del contagio, ma stiamo lavorando tutti – Governo, Regioni, la struttura del Commissario Straordinario all’Emergenza – per un’estate con meno restrizioni.
Sgravare le terapie intensive e le aree non critiche degli ospedali, poi, è cruciale per riprendere tutta quella “sanità sospesa” che il COVID ha purtroppo comportato. I numeri parlano chiaro: oltre 20 milioni di indagini strumentali e due milioni di interventi chirurgici saltati, che purtroppo rischiano di tradursi in diagnosi mancate o intempestive e quindi in altrettante complicanze e decorsi difficili. Gli interventi chirurgici programmati sono stati tagliati del 50% almeno: il recupero delle liste d’attesa è un aspetto dove far convergere tutte le energie fra ospedale e territorio, in una collaborazione proficua e continua per rintracciare e prendere in carico il paziente recuperando il tempo perso.
La sanità digitale sarà il binario su cui incardinare una migliore assistenza territoriale e domiciliare per far sì che la casa sia davvero il primo luogo di cura: in questo scenario tutti i soggetti deputati all’assistenza del paziente dovranno trovare il loro ruolo in un ingranaggio funzionale che parta dalle cure primarie e dalla prevenzione, fino a supportarlo in ogni sua esigenza di salute.
Non dimentichiamo che l’Italia può contare su una rete di ricerca di eccellenza, pubblica e privata, e che anche dalle partnership virtuose in questo campo possono maturare progetti e soluzioni innovative e flessibili. Nel comune imprescindibile intento della tutela della salute, che il nostro invidiabile Servizio Sanitario Nazionale garantisce ogni giorno grazie all’incessante impegno di chi lo anima e rappresenta con dedizione e altruismo.