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Sanità e Benessere Focus n°28

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Vacciniamo i nostri giovani contro il covid-19 e la disinformazione

di Pierpaolo Sileri

Sottosegretario di Stato al Ministero della Salute

La recente approvazione alla som- ministrazione del vaccino Pfizer/
BioNTech per la fascia d’età 12-15 anni da parte dell’EMA e dell’AIFA è una buona notizia: avviare i più giovani alla vaccinazione è uno degli ultimi tasselli – insieme a raggiungere gli adulti ancora riluttanti al vaccino – per poter finalmene mettere in sicurezza tutti i cittadini che
aderiranno all’immunizzazione e che permetteranno così la protezione di gregge. Contenere la diffusione del virus negli adolescenti e post-adolescenti è essenziale per evitare di dare al SARS-CoV-2 l’opportunità di continuare a circolare e di mutare, dando origine a nuove varianti potenzial- mente più aggressive e contagiose. Ma dobbiamo fare presto e assicurarci che il prossimo autunno, prima del rientro a scuola, i nostri ragazzi siano coperti almeno con una prima dose. 

L’apertura di questi giorni alla vaccinazione a tutte le fasce di età da parte di molte Regioni sta dando segnali incoraggianti, con numeri di prenotazioni degli under 18 e dei maturandi molto elevati in poche ore. Complice probabilmente la possibilità di ottenere il green pass già dopo 15 giorni dalla prima dose di vaccino: un valido in- centivo per la popolazione giovane, legittimamente an- siosa di potersi riappropriare delle libertà e della socialità messe in stand-by dalla pandemia per così a lungo. 

Ma è cruciale informare correttamente i ragazzi e le loro famiglie affinché la vaccinazione sia per loro un atto vo- lontario e consapevole, mentre sarà altrettanto impor- tante “portare” i vaccini dove fisicamente si trovano i più giovani. Discoteche come hub vaccinali, camper e unità mobili nei luoghi di vacanza e di maggiore frequentazione possono essere delle soluzioni versatili, anche nel periodo estivo, che vale la pena provare a mettere in atto.

Più in generale, però, questa può essere l’occasione per promuovere maggiore conoscenza dei temi legati alla salute e alla prevenzione sanitaria tra i ragazzi fin dai banchi di scuola. Questa è infatti un microcosmo ideale in cui si maturano convinzioni, conoscenze, atteggiamenti e 

abitudini che determineranno in gran parte l’evoluzione dell’individuo, il suo ruolo e il suo contributo al vivere sociale. In tal senso, la collaborazione tra il mondo sanitario e quello della formazione rappresenta un elemento sostanziale per dare a ciascuno la possibilità di sviluppare la capacità di prendere decisioni consapevoli nei riguardi della propria salute e del proprio benessere. 

Significa anche “vaccinare” i futuri cittadini contro le false informazioni.


È per questo che fin dalla mia attività in Parlamento ho proposto un disegno di legge per introdurre l’educa- zione sanitaria nelle scuole. Ed è sempre con lo stesso intento che lo scorso ottobre ho firmato un Decreto che abolisce l’obbligo di autorizzazione da parte del Ministero della Salute per le pubblicità dei profilattici. Un’azione che vuole porre l’accento sull’importanza della prevenzione per il contrasto delle infezioni ses- sualmente trasmissibili, portata avanti dalle istituzioni. 

L’informazione è una delle armi più efficaci per agire a tutela della salute. Oggi contro il Covid-19; in futuro contro nuove potenziali emergenze sanitarie. Sempre, per consentire scelte sanitarie razionali e appropriate per sé e per la collettività. 

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