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Sanità e Benessere Focus n°33

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Una strategia complementare per prevenire la progressione delle pandemie del XXI° secolo

Prof. Camillo Ricordi
Director Diabetes Research Institute and Cell Transplant Center, University of Miami

La diffusione della variante Omicron è fenomenale e dimostra che non si può contare soltanto sui vaccini per ottenere una protezione par- ziale. Le inconsistenze di alcune politiche sanitarie in risposta alla pandemia hanno contribuito a generare un clima di divisione, incertezza e sfiducia nella popolazione. L’anno scorso abbiamo dedicato le nostre energie e risorse per salvare i casi più gravi di COVID-19 in terapia intensiva con infusioni di cellule staminali mesenchimali. I risultati sono stati sorprendenti permettendo la sopravvivenza del 100% dei pazienti con Diabete e del 91% con altre comorbidità, mentre purtroppo meno del 45% sono sopravvissuti nel gruppo di controllo, trattati con le migliori terapie approvare disponibili. La procedura e stata recentemente approvata dalla FDA a procedere in un trial allargato che è in attesa di possibili finanziamenti. Ma oltre a curare i casi più gravi, abbiamo cercato di identificare fattori di rischio e possibili strategie protettive per evitare la progressione delle pandemie del 21° secolo. Non mi riferisco solo a gravi infezioni virali come il Covid-19, ma anche a malattie autoim- muni come il Diabete di Tipo 1, allergie e malattie croniche legate all’età. I pipistrelli hanno imparato, evolvendosi negli ultimi 70-80 milioni di anni, a di- ventare resistenti a tali pandemie. L’obiettivo è ora rendere resistente anche la specie umana.

Uno studio condotto da Università italiane e americane, in collaborazione con l’ISS, ha dimostrato che una combinazione di sostanze naturali (polifenoli e attivatori delle sirtuine) inibisce la replicazione virale e ne riduce l’infiammazione. Inizialmente sviluppata per rallentare i processi dell’invecchiamento, questa combinazione ha dimostrato per la prima volta

una inibizione importante (più del 95%) della replicazione virale, dopo infezione sia con virus dell’influenza A che con Sars-CoV-2. Sono in corso studi per definire i meccanismi associati a questa importante inibizione della replicazione virale in-vitro, che sembra non essere limitata ad una singola variante o tipo di virus. Questi risultati potrebbero aprire la strada allo sviluppo di strategie terapeutiche natura- li, per mitigare o bloccare la progressione di infezioni virali, in aggiunta ai vaccini e altre terapie farmacologiche. Cosa previene quindi la verifica scientifica rigorosa, in trials clinici su larga scala, di queste strategie? Per essere formalmente approvati dalle Autorità competenti, sia i trials per trattare i casi più gravi con cellule staminali mesenchimali, che quelli per prevenire o mitigare la progressione di queste patologie usando sostanze naturali, richiedono finanziamenti importanti, che nessuno sembra interessato a contribuire. Forse perché, a differenza di altre strategie vaccinali o terapeutiche, non ci sono prospettive di profitti multi-miliardari, forse per la semplicità, l’assenza di brevetti e costi limitati dei trattamenti proposti. L’unica speranza è che vengano introdotti finanziamenti istituzionali e/o da parte di fondazioni per portare avanti la ve- rifica clinica rigorosa dei protocolli proposti in strutture accademiche, in collaborazione con l’industria ove possibile, ma senza limiti imposti da logiche di profitto.

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