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Sanità e Benessere Focus n°39

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LA SFIDA DEL PNRR, PRESIDENTE TOTI, “LIGURIA PRONTA A COGLIERE OCCASIONE SENZA PRECEDENTI, FOCUS SU SANITÀ CON IL PROGETTO BANDIERA E IL POTENZIAMENTO DELLA RISPOSTA TERRITORIALE”

a cura di Giovanni Toti presidente regione Liguria

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è destinato a cambiare in maniera profonda il nostro Paese, e rappresenta anche un’occasione senza precedenti di crescita per ognuno di noi, in particolare in questo momento, che segue la fase più complessa e drammatica del Covid, e in cui ci troviamo di fronte alle gravi conseguenze della guerra in Ucraina.
Come è stato dimostrato in particolare nella gestione della campagna vaccinale che ci ha permesso di lasciarci alle spalle lockdown, restrizioni e limitazioni dovute alla pandemia, le Regioni possono e devono assumere un ruolo sempre più strategico, in quanto realtà sul territorio capaci di contribuire in modo determinante non solo al funzionamento del Paese, ma anche e soprattutto al suo sviluppo, per cui hanno tutte le carte in regole per essere veri e propri centri nevralgici.
Il PNRR rappresenta per forza di cose una sfida e una opportunità che deve essere colta: la Liguria ha lavorato fin da subito perché le risorse del Piano passano dipanare i propri effetti sul territorio e nella vita quotidiana dei cittadini nel più breve tempo possibile. In particolare, la nostra Regione è stata tra le prime a firmare con il Governo il protocollo d’intesa per l’avvio di uno dei progetti bandiera nell’ambito del PNRR stesso: a Genova, sulla collina degli Erzelli, verrà realizzato un ospedale all’avanguardia, centro europeo di ricerca sulla salute, di medicina computazionale in rete con le aziende dell’hi-tech che già si trovano in quel luogo, con l’Istituto Italiano di Tecnologia e il CNR e con il Polo di Ricerca e Didattica della Scuola Politecnica dell’Università di Genova.
Il progetto ha già ottenuto 405 milioni di euro di investimenti complessivi e risponde pienamente allo spirito del PNRR, che ha come obiettivo quello di aumentare non solo la capacità scientifica, di cura e didattica, ma anche il Pil del Paese. Nei prossimi 4 anni verrà realizzato un complesso integrato, composto da un nuovo ospedale sede di Dea di I livello, con tutte le specialità di media e alta complessità e una dotazione di circa 520 posti letto, un’area di ricerca clinica e di joint lab, con laboratori di scienze computazionali congiunti tra la parte clinico-biomedica, la parte tecnologica-computazionale e delle tecnologie robotiche.
Ma il PNRR in Liguria è certamente molto di più, grazie a un piano articolato su quattro pilastri: le strutture dell’offerta territoriale (33 case di comunità, 11 ospedali di comunità – due dei quali già operativi a Cairo Montenotte, nel savonese, e a Levanto, nello spezzino – e 16 centrali operative territoriali), il potenziamento della diagnostica con nuove tecnologie, la digitalizzazione dei nostri Dipartimenti di emergenza e interventi antisismici sugli edifici.

Le strutture dell’offerta territoriale, diffuse in ciascuna provincia, garantiranno ai cittadini le risposte sanitarie legate alla bassa e la media complessità e alla diagnostica ambulatoriale, mentre l’alta e altissima complessità di cura rimarranno concentrate nei grandi ospedali. Agli investimenti del Piano si aggiungono poi le risorse nazionali per l’edilizia sanitaria e gli accordi con Inail per gli interventi di ammodernamento dei presidi ospedalieri: insieme alle nuove regole, in primis quelle che riguardano i medici di medicina generale, questo quadro va a delineare quella che sarà la sanità del futuro, che verrà costruita e sarà realtà entro il 2026.
Tra le Missioni del PNRR più significative per la Liguria, ci sono poi quelle legate allo sviluppo economico, al rafforzamento del sistema produttivo, all’accelerazione della transizione ecologica e digitale, al contrasto alla povertà e all’esclusione sociale, alla modernizzazione della Pubblica Amministrazione. Secondo le tempistiche imposte dall’Unione europea, entro l’anno prossimo dovranno essere avviate le gare e poi si andranno ad aprire concretamente i cantieri, che dovranno essere chiusi entro il 2025.
Siamo consapevoli che i tempi siano stretti, certo quella del PNRR è una sfida probante, ma in Liguria abbiamo dimostrato di essere in grado non solo di cogliere le sfide, ma anche di risultare vittoriosi, come pure abbiamo dimostrato, negli ultimi anni, di essere in gradi di non farci scoraggiare neppure di fronte alle tragedie che hanno colpito la nostra terra. Come sempre, lavoriamo senza sosta per trasformare questi progetti, ancora una volta, in realtà.

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