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Sanità e Benessere Focus n°46

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Le Smart Health saranno il futuro della prevenzione

a cura del. Dr. Marco Alparone*

Come è noto il sistema sanitario italiano ha subito una grande pressione durante la pandemia di Covid-19, ma è anche vero che alcune difficoltà erano già presenti prima dell’emergenza sanitaria. In particolare, la sanità territoriale ha subito una riduzione di risorse e di attenzione negli ultimi anni, con un conseguente aumento dei ricoveri ospedalieri e dei costi per il Sistema Sanitario Nazionale. Come Assessore al bilancio ritengo che una delle priorità d’investimento riguardi dunque proprio questo ambito,  con l’obbiettivo di definire un nuovo modello organizzativo per la rete di assistenza primaria in grado di individuare standard strutturali, tecnologici e organizzativi uniformi su tutto il territorio nazionale, e garantire a cittadini e operatori del Servizio Sanitario Nazionale il rispetto dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA).

La riforma dell’organizzazione dell’Assistenza Sanitaria Territoriale (regolata dal decreto interministeriale di natura regolamentare del 23 maggio 2022) ha il compito di immaginare un nuovo assetto istituzionale per la prevenzione in ambito sanitario ambientale e climatico, anche in funzione di un allineamento agli standard qualitativi di cura dei migliori Paesi europei. Il punto chiave della sanità territoriale risiede dunque nel facilitare l’individuazione delle priorità di intervento in un’ottica di prossimità e di integrazione tra le reti assistenziali territoriali, ospedaliere e specialistiche creando percorsi di cura personalizzati e ottimizzati. Inoltre investire in sanità territoriale risulta fondamentale anche per garantire una maggiore continuità delle cure, soprattutto per i pazienti fragili o con patologie croniche.  Sulla base dei finanziamenti derivanti da Fse (Fondo sociale europeo) e Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale) nei prossimi sette anni abbiamo 3,5 miliardi da mettere a disposizione dei territori, per sostenere e implementare tutte le realtà che operano localmente, come i COT (Centrale Operativa Territoriale) e le Case di Comunità.

Ma la sanità territoriale non può prescindere dall’innovazione tecnologica. Le smart health, ovvero l’utilizzo di tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale, la telemedicina e i dispositivi mobili, possono migliorare notevolmente l’efficienza dei servizi sanitari. I vantaggi che ne derivano sono molteplici: automatizzazione delle procedure, contenimento dei costi, riduzione dei tempi d’attesa, gestione del flusso di pazienti ottimizzati e sviluppo di modelli di patient journey. Secondo i dati dell’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità le strutture sanitarie stanno incrementando sempre di più l’impiego di smart health, non solo nella diagnostica per immagini e le analisi, ma sta aumentando anche la percentuale di utilizzo in sala operatoria.  Un dato particolarmente interessante è quello legato all’intelligenza artificiale e alla telemedicina, che dal 2019 in poi ha visto in Italia una crescita esponenziale.

In conclusione, la sanità territoriale e le smart health sono temi di fondamentale importanza per la salute e il benessere dei cittadini. Per affrontare queste sfide, è necessario un impegno comune e una visione innovativa. La Regione Lombardia sta lavorando per migliorare i servizi sanitari sul territorio e per promuovere l’innovazione tecnologica, ma dobbiamo continuare a lavorare insieme, investendo risorse e competenze per costruire un sistema sanitario moderno ed efficiente, in grado di garantire cure di alta qualità a tutti i cittadini.

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