L'aumento dei casi di diverticolite, soprattutto tra i giovani, rappresenta un importante
problema di salute pubblica. Questa patologia, un tempo considerata tipica dell'età avanzata,
sta colpendo fasce di popolazione sempre più giovani, con un incremento dell'80% dei
ricoveri e del 70% degli interventi chirurgici tra i 18 e i 44 anni.
Ma cosa c’è dietro questo preoccupante aumento? E cosa possiamo fare per proteggerci?
Innanzitutto è fondamentale distinguere tra diverticolosi e diverticolite. La diverticolosi
indica la presenza di diverticoli, piccole estroflessioni della parete del colon, generalmente
nel sigma. Si tratta di un'alterazione anatomica spesso asintomatica. La diverticolite invece è
l'infiammazione dei diverticoli e colpisce il 10-25% delle persone con diverticolosi.
L'alimentazione moderna, povera di fibre, gioca un ruolo chiave nello sviluppo della
diverticolosi. Una dieta con basso contenuto di fibre riduce il volume delle feci, che
determina una diminuzione del diametro del colon e un aumento della sua pressione interna e
questo esita nella formazione di diverticoli.
Mentre in passato si riteneva che la diverticolite fosse causata dall'ostruzione fecale di un
diverticolo, studi più recenti suggeriscono il ruolo di diversi fattori infiammatori, tra i quali in
particolare le alterazioni del microbiota intestinale.
Per quanto riguarda i sintomi della diverticolite, questi variano a seconda della gravità della
malattia. Possono manifestarsi dolore addominale da lieve a intenso, localizzato o diffuso;
febbre, da modesta a elevata; compromissione dello stato generale nelle forme più gravi, fino
allo shock settico in caso di ascesso o perforazione.
Nei casi di sintomi lievi può non essere facile distinguere la diverticolite da altre condizioni
come il colon irritabile. In genere però mentre il colon irritabile si manifesta con sintomi
vaghi come gonfiore addominale, alterazioni dell'alvo e lievi crampi, la diverticolite presenta
un quadro clinico più definito, caratterizzato come detto da dolore, febbre e, nei casi gravi,
segni di infezione sistemica.
La prevenzione è la nostra arma migliore contro la diverticolite. Adottare uno stile di vita
sano è fondamentale per ridurre il rischio di sviluppare questa patologia. Le raccomandazioni
principali includono: aumentare l'assunzione di fibre (le fibre sono il nutrimento essenziale
per i batteri "buoni" che popolano il nostro intestino), perché un adeguato apporto di fibre
favorisce la regolarità intestinale, riduce la pressione all'interno del colon e contrasta
l'infiammazione; smettere di fumare: il fumo è un fattore di rischio anche per la diverticolite;
ridurre il consumo di carne: un eccessivo consumo di carne rossa è associato ad un aumentato
rischio di diverticolite; aumentare l'attività fisica: l'esercizio fisico regolare favorisce la
motilità intestinale e contribuisce al mantenimento di un peso corporeo sano; ridurre la
quantità di calorie introdotte con l’alimentazione: l'obesità è un fattore di rischio significativo
per la diverticolite e la riduzione del tessuto adiposo, viscerale e sottocutaneo, è fondamentale
per prevenire questa patologia.
Per quanto riguarda la cura, la diverticolite acuta richiede un trattamento tempestivo. Le
forme lievi possono essere gestite anche a livello ambulatoriale con: farmaci antinfiammatori
come la mesalazina; antibiotici, sia locali che sistemici; fluidoterapia endovenosa per
reintegrare i liquidi persi; probiotici per ripristinare l'equilibrio del microbiota intestinale.
I casi più gravi invece richiedono il ricovero ospedaliero e, in alcuni casi, l'intervento
chirurgico. Fortunatamente, i progressi della chirurgia hanno ridotto gli interventi d'urgenza,
che oggi si attestano al 10-15% dei casi e che sono immediatamente necessari per
diverticolite complicata da perforazione con peritonite generalizzata. Gli interventi possono
essere differiti in caso di: ascesso addominale, se questo è stato "raffreddato" con terapia
antibiotica e se sono presenti fistola, ostruzione o stenosi.
In tutti i casi in cui l’intervento chirurgico può essere eseguito in modo programmato, le
nuove linee guida favoriscono gli interventi senza creazione di stomie e gli approcci
mininvasivi (laparoscopia), che consentono di non aprire l’addome del paziente.
In ogni caso la decisione di eseguire un intervento chirurgico va presa dal chirurgo, valutando
attentamente i rischi e i benefici.
In conclusione, la diverticolite è una patologia in rapido aumento, soprattutto tra i giovani.
Adottare uno stile di vita sano, ricco di fibre e consultare un medico in presenza di sintomi
sospetti, sono le armi migliori per prevenire questa patologia ed evitare complicanze e
interventi chirurgici importanti.