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I sintomi dell’Asma non danno tregua? Come capire se si tratta di Asma Grave

Per trattare questa patologia cronica oggi sono disponibile delle nuove opzioni terapeutiche, in grado di evitare l’utilizzo di Cortisonici sistemici e migliorare notevolmente la qualità di vita dei pazienti.

A parlarcene, il Prof. Stefano Centanni, Di- rettore della Pneumologia dell’ASST Santi Paolo e Carlo di Milano, Professore Ordina- rio di Malattie Respiratorie dell’Università degli Studi di Milano e Direttore del Dipartimento di Scienze della Salute della stessa. 

Professore, come si inquadra questa patologia in Italia?

“L’asma si definisce grave quando non la si riesce a controllare, nonostante una terapia massimale. Oggi siamo in grado di classificarla molto meglio rispetto a un tempo, quando la si considerava sostanzialmente una malattia incurabile. Oggi sappiamo che si tratta di una categoria a parte rispetto al mondo degli asmatici: rappresenta, infatti, una percentuale abbastanza piccola – una quota compresa tra il 5 e il 10% – di tutti gli asma- tici, che in Italia possiamo considerare circa il 7% della popolazione. L’aspetto importante è che, pur essendo una quota così minoritaria, gli asmatici gravi consumano circa il 50% delle risorse che dedichiamo all’asma, sia in termini farmacologi- ci, assistenziali, di ricoveri ospedalieri sia di costi sociali (assenza di giorni di lavoro, di scuola…)”. 

Come si riconosce un’Asma Grave? 

“Il paziente arriva da noi riferendo la persistenza di alcuni sintomi tipici – affanno, tosse, oppressio- ne al petto, fiato corto – nonostante una terapia massimale. La prima cosa che lo pneumologo deve fare è verificare alcuni elementi: in primis che il paziente prenda correttamente i farmaci, tenendo presente che generalmente l’aderenza alla terapia prescritta da parte del soggetto asma- tico è un po’ deficitaria. In secondo luogo la pre- senza di comorbilità che, nel soggetto asmatico, possono condizionare l’efficacia del trattamento: tra le patologie più importanti ci sono sovrappeso e obesità, le patologie delle alte vie aeree come la rino-sinusite cronica, la presenza di un reflus- so gastroesofageo. Se il paziente assume tutti i farmaci inalatori possibili nel modo corretto ma continuano a permanere i sintomi, oppure se è necessario ricorrere a terapie per via sistemica e quindi prendere cortisonici orali o per iniezione o, ancora, ricorrere a ricoveri ospedalieri o in Pronto Soccorso più di due volte all’anno, allora siamo di fronte a un soggetto asmatico grave”. 

Con quali esami si diagnostica? 

“Dopo un’attenta anamnesi del paziente come ab- biamo appena descritto, seguono una serie di esami:

spirometria con il test di reversibilità, per vedere se l’ostruzione può essere migliorata dall’inalazione di un broncodilatatore;
controllo dell’infiammazione, che si esegue o con un monitoraggio dell’ossido nitrico esa- lato, un marker dell’infiammazione, oppure con il controllo del numero di eosinofili nell’e- spettorato e nel sangue circolante, attraverso un semplice emocromo;
un’accurata diagnostica allergica”. 

Come si tratta la patologia? 

“Un tempo l’unica soluzione era il cortisone si- stemico che però, alla lunga, è estremamente dannoso perché gravato da una serie di effetti collaterali molto importanti – dall’ipertensione all’osteoporosi, all’ulcera peptica – e quindi non idoneo a una terapia cronica. E l’asma, purtrop- po, anche nella forma lieve, è pur sempre una malattia cronica, che presuppone un trattamen- to abituale, seppur minimo. Oggi, invece, ab- biamo dei farmaci che si associano alla terapia inalatoria e che funzionano molto bene in caso di Asma Grave: si tratta di farmaci biologici, os- sia anticorpi monoclonali. Perché questi farmaci siano efficaci bisogna, tuttavia, tipizzare bene il paziente, perché queste terapie hanno meccani- smi d’azione diversi fra di loro e dunque sono tanto più efficaci quanto più sono proposti al paziente più adeguato. Vengono somministrati in ospedale per via iniettiva con cadenze diverse, che possono andare da ogni due settimane, ogni 3, ogni mese, ma sono piuttosto cari. Per questo bisogna essere certi di dare il farmaco giusto al paziente giusto”. 

Professore, si può guarire dall’Asma Grave? 

“No, non si guarisce ma si può tenere la malattia sotto controllo e migliorare di molto la qualità della vita dei pazienti. E questi nuovi farmaci sono veramente l’alba di un nuovo giorno, es- sendo forse in grado di cambiare anche la storia naturale della malattia. Per questo è fondamen- tale che il paziente con Asma Grave sappia che oggi sono disponibili delle nuove opzioni tera- peutiche efficaci dedicate a evitare l’utilizzo dei cortisonici sistemici”.

 

 

CONTATTI 

Prof. Stefano Centanni 

Direttore S.C. Pneumologia ASST Santi Paolo e Carlo Ospedale San Paolo
Via A. di Rudinì 8 – 20142 Milano
Contatti: 02 81843025 

mail: stefano.centanni@unimi.it 

 

Chiamando l’800-628989 si può avere una consulenza telefonica gratuita con un medico specialista e conoscere i centri che trattano l’Asma Grave”. 

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