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Casa di Cura Dott. Pederzoli, non chiamatela semplicemente Ospedale

Il presidio ospedaliero, con le sue 27 unità operative, offre qualità ed ogni tipo di comfort e servizio pensati per il benessere del paziente

Il presidio ospedaliero, con le sue 27 unità operative, offre qualità ed ogni tipo di comfort e servizio pensati per il benessere del paziente. “La Pederzoli è un presidio ospedaliero pubblico con la qualità di un ospedale privato”. È così che veniva descritta dal suo fondatore, il Dott. Piero Pederzoli, la Casa di Cura privata “Dott. Pederzoli”, nata nel 1947, a Peschiera del Garda.

Ad indirizzo prevalentemente chirurgico, la struttura divenne fin da subito un punto di riferimento per le popolazioni locali e nel 1952 si trasferì nell’attuale sede, in via Monte Baldo. Funzione che trovò pieno riconoscimento con la delibera n. 860 del 27 febbraio del 1987 della Regione Veneto, con la quale è divenuta Presidio Ospedaliero dell’Ulss 22, in quanto indispensabile punto di riferimento nell’assistenza sanitaria pubblica. Con 310 posti letto autorizzati e 850 unità di personale, nel 2014 nella struttura sono stati ricoverati circa 24.000 pazienti (il 35% provenienti da fuori regione), praticati oltre 17.000 interventi chirurgici, registrati quasi 40.000 accessi al pronto soccorso ed erogate oltre 1 milione di prestazioni ambulatoriali. La Casa di Cura è Centro Regionale di riferimento per la chirurgia della mano ed è centro hub delle reti cliniche provinciali sia per le cardiopatie ischemiche, con un’emodinamica interventistica in grado di eseguire in urgenza un’angioplastica coronarica primaria 24 ore su 24, sia per lo stroke, sul quale vengono eseguite trombolisi precoci, anche in questo caso 24 ore su 24. Nel 2014, l’Agenas Peschiera l’ha collocata, per la chirurgia sul tumore alla prostata, come primo centro del Veneto e terzo d’Italia. Per mantenere e migliorare l’offerta assistenziale, nel 2012 sono iniziati i lavori di ampliamento e nuova costruzione che, con 40.000 mq di superficie, porteranno la casa di Cura a raddoppiare la dimensione.

Figura chiave della Casa di Cura Dott. Pederzoli è il Prof. Paolo Pederzoli, figlio del chirurgo fondatore della struttura ospedaliera. Diventato Professore Ordinario in Chirurgia Generale nel 2002 ed è stato fino al 2012 Direttore dell’Unità Operativa di Chirurgia Generale e Direttore del Dipartimento di Chirurgia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona.

La sua attività di ricerca sperimentale e clinica si è focalizzata sulle malattie del pancreas, sia neoplastiche che infiammatorie, tanto da consentirgli di mettere a punto una metodica chirurgica innovativa nel trattamento della pancreatite acuta severa, adottata dalle principali scuole chirurgiche mondiali. È autore di oltre 700 pubblicazioni sulle principali riviste scientifiche e di 4 monografie edite da gruppi internazionali sulle neoplasie pancreatiche. Nella ricerca traslazionale il Prof. Pederzoli è stato poi antesignano, fondando e coordinando un gruppo di ricerca veronese, internazionalmente riconosciuto, e dando vita alla creazione di una banca di materiali biologici, tessuti vitali e linee cellulari, che contribuisce allo studio internazionale sul genoma del tumore pancreatico.

A Peschiera, grazie alla presenza di specialisti provenienti dalla sua Scuola, il Prof. Pederzoli ha dato ulteriore impulso all’Unità di Chirurgia Pancreatica, già operante dal 2007, che in breve tempo ha raggiunto significativi risultati, con ben 1.543 interventi chirurgici demolitivi eseguiti dal 2007 al 2014. Il gruppo collabora attivamente sul piano clinico e scientifico con l’Istituto del Pancreas dell’A.O.U.I. di Verona avviato dallo stesso Prof. Pederzoli, fa parte del Comprehensive Cancer Network, progetto oncologico che riunisce varie realtà territoriali e coopera con il Centro di Ricerca Arc-Net, inserito nel Progetto Genoma sui tumori pancreatici nell’ambito dell’International Genoma Consortium.

L’attenzione all’innovazione in campo terapeutico ha portato Peschiera a sviluppare un nuovo trattamento per i malati di tumore pancreatico localmente avanzato, che non siano passibili d’intervento d’asportazione radicale, studio coordinato dal Dott. Roberto Girelli.

 

Prof. Pederzoli ci parli del trattamento con Radiofrequenza messo a punto dal suo Centro.

Il trattamento con radiofrequenza, già utilizzato per tumori in altri organi, è stato messo a punto ed applicato in quasi 300 pazienti con risultati preliminari altamente incoraggianti. L’esperienza dell’équipe della Pederzoli sulla R.F.A. (Radio-Frequency Ablation) del pancreas costituisce attualmente la più “ampia casistica” mondiale.

Io e la mia équipe stiamo ora affiancando all’attività chirurgica demolitiva routinaria, nuove metodiche interventistiche da applicare ai tumori non operabili. Oltre allo studio randomizzato sulla R.F.A. chirurgica è in corso uno studio di fattibilità sulla applicazione della R.F.A. per via eco-endoscopica (E.U.S.-R.F.A.). Nella sperimentazione di questa nuova metodica, proprio per l’esperienza acquisita, il nostro gruppo è stato scelto a livello mondiale come centro pilota, non solo per lo studio di fattibilità, ma anche per eventuali successivi studi clinici.

 

Prof. Pederzoli recentemente avete iniziato un nuovo programma per la cura del paziente con tumore non operabile, in cosa consiste?

Il paziente affetto da neoplasia pancreatica, attualmente viene sottoposto ad accertamenti radiologici che ne definiscono lo stadio di malattia e, qualora confermata l’inoperabilità, necessita di una tipizzazione cellulare attraverso un agoaspirato eseguito per via ecografica od eco-endoscopica.

Nei centri ad alto volume come il nostro, questa procedura viene eseguita in regime di Day Hospital ed il risultato può essere ottenuto in poche ore. Un simile schema organizzativo offre una notevole immagine di efficienza, tuttavia, comporta per il paziente ed i familiari una percezione di qualità assistenziale inadeguata: grande efficienza sì, ma con “distacco”. Ottenuto il referto citologico infatti, il paziente viene informato sulla diagnosi, valutato dall’oncologo ed inviato al centro oncologico di riferimento territoriale per le terapie. Nonostante si sia rivolto ad un centro specialistico, sviluppa quindi la percezione di essere “scaricato” in altra sede e non adeguatamente supportato.

L’esiguità del tempo disponibile e la priorità attribuita al risultato del prelievo bioptico, portano a mettere in secondo piano le esigenze e le necessità del malato, spesso non ancora correttamente informato sulla diagnosi e/o non consapevole dello stadio avanzato della sua malattia.

Il paziente affetto da tumore pancreatico presenta infatti una serie di problematiche: dolore non controllato o non trattato, importante calo di peso, difficoltà ad alimentarsi o pesanti dubbi su quale sia l’alimentazione corretta per la sua patologia, diabete non compensato, disturbi digestivi o diarrea da malassorbimento.

Accanto a tutto ciò si riscontrano non meno gravi difficoltà psicologiche. È intuibile come tutte queste problematiche non possano essere affrontate in modo adeguato con una degenza di poche ore.

Per sopperire a queste evidenti carenze, abbiamo quindi pensato ad un percorso strutturato in modo completamente nuovo, che riesca a coniugare assistenza di alta qualità, con rapidità nell’azione diagnostico-terapeutica ed efficienza/efficacia nella risposta al paziente. Il nostro ospedale è in grado di affrontare tutte queste problematiche grazie a diverse figure specialistiche quali il nutrizionista, l’antalgista, il gastroenterologo, il radiologo, l’oncologo, il diabetologo, il patologo molecolare, cui si aggiungono lo psico-oncologo ed il nurse oncologico.

Così il percorso per il paziente affetto da tumore avanzato del pancreas si sviluppa attraverso un ricovero in Day Hospital della durata di 2 giorni, nell’arco dei quali vengono effettuati: visita chirurgica, ecografia più agoaspirato e diagnosi citologica, visite specialistiche mirate alla risoluzione dei sintomi, visita oncologica, colloquio con lo psico-oncologo, redazione di un’accurata relazione clinica, contatto ed invio del paziente al Centro Oncologico di riferimento con appuntamento fissato. Il controllo sia strumentale che clinico verrà programmato presso la nostra struttura.

Casa di Cura Dott. Pederzoli

Via Monte Baldo, 24 – 37019 Peschiera del Garda (VR)
Centralino: 045.6449111
Segreteria: 045.6449187
tutti i giorni tranne il sabato (h 9-13)
Fax: 045.6449223
www.cdcpederzoli.it
pancreas@cdcpederzoli.it
info@cdcpederzoli.it

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  1. Buon giorno Professore, le comunico che domenica mattina Gennarino ha avuto un infarto con conseguente edema polmonare. Il tutto dovuto all’ostruzione di entrambe le arterie coronarie.
    Trasferito d’urgenza al nosocomio di Cattinara Trieste in cardiologia. eseguito a tempo di record coronariografia e conseguente allargamento delle arterie stesse, e svuotamento dell’edema polmonare.
    Desideravo avere un pare suo sulla somministrazione di farmaci in particolare i cortisonici. Ci possono essere effetti a lungo termine a livello pancreatico?
    Se ha tempo e desidera informarsi del suo stato di salute i numeri da fare sono:

    cardiologia 040-3994871 040-3994877 040-3994899

    Il nostro telefono è 0481-521386

    cellulare Gennarino 3334501584
    cellulare Laura (moglie) 3663701508

    Ringrazio per averla disturbata ma siamo un po’ in ansia per sapere veramente la sua salute, e in attesa di poter ricevere notizie da parte Sua, La ringraziamo di cuore.
    Cordiali saluti
    Bartussi Laura