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Chirurgia Oncologica, il Prof. Nitti porta avanti la sua scuola a Padova

Dalle origini dei metodi chirurgici oncologici alle nuove tecnologie

Padova è una delle città italiane più importanti ed influenti nell’ambito della chirurgia oncologica e dell’innovazione sanitaria grazie alla presenza di eccellenti professori che lavorano all’interno dell’Azienda Ospedaliera Universitaria della città veneta. Il Prof. Donato Nitti è il Direttore della Clinica Chirurgica 1 del Dipartimento di Scienze Chirurgiche Oncologiche e Gastroenterologiche ed è stato per 20 anni il referente italiano del gruppo gastro-intestinale dell’EORTC ossia dell’Organizzazione Europea per la Ricerca e il Trattamento del Cancro. Il Prof. Nitti, tra le altre cose, è autore e co-autore di più di 500 pubblicazioni, tra cui ben 320 articoli pubblicati su riviste internazionali. È stato, inoltre, Consigliere del Direttivo della Società Europea di Chirurgia Oncologica e della Società Italiana di Chirurgia. Attualmente è Direttore del Dipartimento Assistenziale di Chirurgia dell’Azienda Ospedaliera Università di Padova. Assieme ai suoi collaboratori, fa parte di una vera e propria scuola di metodo e di pensiero della chirurgia oncologica.

 

Prof. Nitti, ci spieghi quali sono le origini di questa chirurgia e quando nasce il suo percorso nell’ambito delle cure oncologiche.

Le origini sono ormai lontane: siamo nati da una scuola indirizzata alla cura dei tumori solidi ed in particolare dei tumori che originano dall’apparato digerente. Ripercorrendo le mie tappe bisogna tornare indietro con il tempo: tutto inizia alla fine degli anni ‘70 quando un allievo del Prof. Pier Giuseppe Cèvese, il Prof. Mario Lise, che è stato mio maestro, si stacca e crea un altro gruppo chirurgico. Nel 2004 sono subentrato al Prof. Lise, che è andato in pensione. Lui è stato uno dei pionieri, dei fondatori, della chirurgia oncologica a Padova, una disciplina che ho cercato di sviluppare ulteriormente. In questo momento questa scuola, si articola in tre diversi gruppi: il mio della Clinica Chirurgica 1 con il Prof. Salvatore Pucciarelli, il Dott. Alberto Marchet, il Prof. Maurizio Jacobone, un gruppo che si è trasferito e lavora con il Prof. Carlo Riccardo Rossi presso l’Istituto Oncologico Veneto, IRCCS, ed infine, sempre qui a Padova, c’è un gruppo che lavora presso l’Ospededale Sant’Antonio dell’USSL 16, il cui primario è il Dott. Pier Luigi Pilati.

 

Prof. Nitti, quali sono le vostre aree di intervento nelle quali siete specializzati.

Sicuramente, in questo momento, la nostra attività è focalizzata sui tumori dell’apparato digerente (stomaco, colon-retto, fegato) e sui tumori della mammella. Con il Prof. Pucciarelli abbiamo proposto per il cancro del retto alcuni trattamenti conservativi: grazie anche alla combinazione di radioterapia e chemioterapia. Con questi trattamenti abbiamo ridotto gli interventi demolitivi al 10-15% dei nostri pazienti con cancro del retto. Il Dott. Marchet si occupa prevalentemente di patologia mammaria ed ha pubblicato interessanti lavori sul cancro dello stomaco. Il Prof. Jacobone sicuramente è uno dei chirurghi più esperti nel trattamento della patologia neoplastica dell’apparato endocrino. Per quanto riguarda il fegato abbiamo messo a punto una tecnica particolare, soprattutto un lavoro svolto dal Dott. Pilati, con la quale il fegato con metastasi non asportabili chirurgicamente, viene isolato e perfuso con chemioterapia. Mentre il Prof. Rossi ha una divisione di chirurgia del melanoma e dei sarcomi delle parti molli ed inoltre si interessa al trattamento delle carcinosi peritoneali.

 

Secondo Lei quali sono o saranno le novità ed i progressi della chirurgia oncologica.

Grazie ai trattamenti multidisciplinari (radio e chemioterapia) la chirurgia oncologica sta diventando e continuerà ad essere sempre meno invasiva. E collegandomi a questo ci sarà in futuro uno spazio maggiore per la chirurgia laparoscopica che però è una tecnica che va utilizzata con regole rigide e rispettando precise controindicazioni. La terza innovazione sarà la robotica: per adesso non è molto utilizzata ma io vedo nel futuro uno sviluppo importante. C’è anche una quarta frontiera, ossia quella dei trattamenti loco-regionali che vedono l’utilizzazione di farmaci veicolati da nanoparticelle che consentono di aggredire alcuni organi in maniera capillare e più precisa. Lo sviluppo della nanotecnologia applicata alla chirurgia sarà sicuramente una grande rivoluzione.

 

C’è qualcosa che vuole aggiungere?

Voglio sottolineare una cosa: è fondamentale che al fianco di un’attività chirurgica all’avanguardia ci sia un laboratorio di ricerca strettamente collegato. Un laboratorio di biologi, non medici, che capiscano le esigenze, che riescano ad individuare dei sistemi che possano aiutare a rendere più efficace la chirurgia. Noi abbiamo un laboratorio, piccolo, composto da tre biologi ed alcuni dottorandi di ricerca, ma averlo è fondamentale per il nostro lavoro quotidiano. Un reparto di chirurgia di avanguardia ha bisogno di un laboratorio di ricerca.

Prof.-Nitti

Prof. Donato Nitti

Direttore della Clinica Chirurgica 1 del Dipartimento di Scienze Chirurgiche Oncologiche e Gastroenterologiche

Via Giustiniani, 2 – 35128 Padova
Centralino: 049.8212055
Fax: 049.651891
donato.nitti@unipd.it

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