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A Verona si studia il genoma per curare meglio i tumori

Il Prof. Giampaolo Tortora ci illustra i nuovi farmaci e le tecnologie diagnostiche utilizzate dall’Unità Operativa che dirige

L’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona (AOUI) è una realtà di riferimento per tutto il Veneto ed è riconosciuta quale Centro sanitario di livello nazionale di alta specializzazione, per le attività che vengono svolte nei diversi settori della ricerca, dell’assistenza e della formazione. L’AOUI dispone di due sedi, l’Ospedale Civile Maggiore a Borgo Trento ed il Policlinico a Borgo Roma, dove vengono svolte numerose attività d’eccellenza. Le Unità Operative in cui è articolata, rappresentano tutte le principali specialità mediche e chirurgiche. Di recente è stato istituito il Cancer Center che raggruppa tutte le Unità Operative che si occupano di tumori. In particolare, tra queste, spicca il reparto di Oncologia diretto dal Prof. Giampaolo Tortora, docente di Oncologia Medica all’Università di Verona e Responsabile del Cancer Center. Formiano di nascita, il Prof. Tortora è stato artefice di importanti scoperte per la cura dei tumori. Nel 2000 è stato insignito del Premio “Guido Venosta” della Fondazione Italiana Ricerca sul Cancro (FIRC), attribuito ogni 2 anni ai migliori ricercatori italiani. Membro del Comitato scientifico del Consorzio Internazionale del Genoma del Cancro e di altri organismi internazionali, è autore di centinaia di pubblicazioni sulle più prestigiose riviste scientifiche internazionali. Le sue ricerche hanno contribuito allo sviluppo della personalizzazione delle cure di diversi tumori, tra cui uno dei più temuti, quello del pancreas.

 

Prof. Tortora ci parli di questa patologia ancora così difficile da trattare.

In effetti questo tumore, per fortuna raro, dal momento che rappresenta non più del 2,5% delle forme oncologiche dell’adulto, non ha una buona prognosi. È una malattia subdola, perché le cellule di carcinoma del pancreas sono altamente diffusibili. Inoltre i sintomi sono labili e la diagnostica strumentale è complessa, per la posizione e la consistenza dell’organo. Quando il cancro colpisce la testa del pancreas, il paziente può svegliarsi tutto giallo per via dell’ittero, dovuto al fatto che le cellule tumorali hanno invaso il coledoco, il canale che trasporta la bile che a sua volta si riversa nel circolo sanguigno. Viceversa, quando colpisce la coda del pancreas spesso si manifesta con un dolore alla colonna vertebrale. Anche i fattori di rischio certi sono pochi e quindi la prevenzione è difficile. A Verona esiste una scuola di livello mondiale per la diagnosi e la cura di queste neoplasie.

 

Prof. Tortora l’Unità Operativa che Lei dirige è stata connotata come luogo di cura e ricerca sui tumori ad alto livello. Ci spieghi perché.

Perché utilizziamo nella pratica clinica tutte le nuove strategie, anche tecnologiche, e la diagnostica molecolare, che studia le alterazioni del genoma (DNA) in cui sono contenute le istruzioni che regolano lo sviluppo ed il funzionamento di un organismo, che risultano alterate nei tumori. In collaborazione con i nostri anatomo-patologi siamo in grado di fare tutte le analisi molecolari più sofisticate, con percorsi di terapia innovativi e sperimentazioni cliniche di fase 1. Abbiamo inoltre il riconoscimento dell’European Society of Medical Oncology (ESMO), quale centro integrato di oncologia e cure palliative, perché seguiamo il paziente in tutte le fasi. La nostra Oncologia si contraddistingue infatti per una visione a 360°, dalla ricerca e le terapie innovative, all’accompagnamento del paziente fino a fine vita, ai programmi di umanizzazione delle cure. L’Università di Verona rappresenta inoltre l’Italia nel Consorzio internazionale del genoma del cancro. Grazie anche alle nostre ricerche c’è stata un’accelerazione sulla sperimentazione di nuovi farmaci e di tecnologie diagnostiche, che consentono di tracciare i profili molecolari dei tumori.

Oggi si stanno sviluppando nuovi farmaci per raggiungere in maniera più selettiva le cellule tumorali, tra cui farmaci biotecnologici ed a bersaglio molecolare, testati anche qui a Verona in studi di fase I, II e III. Dopo anni di studio e delusioni, stanno arrivando risultati significativi. Si tratta di farmaci che interferiscono con i segnali cellulari. In sostanza questi farmaci arrivano alla cellula malata e ne bloccano la crescita. Noi stratifichiamo i pazienti in base al profilo molecolare dei loro tumori e ciò ci permette di stabilire chi può essere trattato con maggiori probabilità di successo. Ci sono poi i clamorosi risultati che sta registrando l’immunoterapia, che si fonda su farmaci che riescono a togliere il freno che il tumore mette alla risposta immunitaria dell’organismo. A Verona stiamo studiando come potenziare e guidare questi farmaci, lavorando anche sul microambiente tumorale.

tortora

Prof. Giampaolo Tortora

Docente di Oncologia Medica all’Università di Verona e Responsabile del Cancer Center

Piazzale L. A. Scuro, 10 – 37134 Verona
Fax: 045.8027410

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