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L’importanza della radiologia nell’insorgenza delle forme tumorali

Il Dott. Marchianò, Direttore della S. C. di Radiologia Diagnostica ed Interventistica dell’Istituto Nazionale Tumori di Milano, ci parla delle nuove evoluzioni del settore

Il Dott. Alfonso Vittorio Marchianò dirige la Struttura Complessa di Diagnostica Radiologica ed Interventistica dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano dal gennaio del 2012. L’incarico è il tributo ai meriti professionali conseguiti dal luminare nell’arco della sua lunga carriera professionale. Laureato nel 1984 in Medicina e Chirurgia all’Università degli Studi di Milano, con il massimo dei voti, si è specializzato nel 1988 in Radiodiagnostica e Radioterapia sempre presso l’ateneo milanese. Da più di trent’anni lavora con diversi ruoli e responsabilità presso l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. Il reparto che dirige fornisce un importante riferimento nel percorso di diagnosi e cura dei pazienti, assicurando ai malati l’eccellenza non solo a livello clinico-assistenziale, ma anche nel campo della ricerca, sia nel settore della diagnosi che in quelle di terapia, fondamentali sia a livello metodologico che tecnologico. Le attività sviluppate all’interno della Struttura sono il frutto di un’intensa collaborazione di numerosi esperti, che appartengono a diversi campi del settore. Il Dott. Marchianò, autore di circa 160 pubblicazioni su riviste nazionali ed internazionali, si è dedicato nella propria attività professionale prevalentemente alle applicazioni cliniche di varie tecniche di imaging quali la Tomografia Computerizzata (TAC), l’ecografia ed alla branca della  Radiologia Interventistica Oncologica.

 

Dott. Marchianò ci parli della Struttura Radiologica che dirige.

Fino allo scorso anno il nostro Istituto vedeva la presenza di due Radiologie separate: una si occupava di Radiologia Senologica e Risonanza Magnetica (RM), l’altra di vari settori di Radiologia Diagnostica ed Interventistica. Attualmente la Radiologia è unica ed  ha uno staff di circa 70 persone impegnate a 360°, nella copertura di tutti i svariati settori della Radiologia Oncologica. Quindi la mia Unità non è da considerarsi un Reparto di Radiologia Interventistica pura, sebbene esista uno staff dedicato e possiamo sicuramente vantare nicchie che ci distinguono in questo settore. Nel nostro reparto eseguiamo un trattamento intra arterioso per i tumori del fegato denominato radioembolizzazione. Il trattamento viene eseguito iniettando, con tecnica angiografica, delle microsfere radioattive nelle arterie del fegato. Abbiamo introdotto da quasi 10 anni questa procedura, che prevede una complessa attività multidisciplinare che coinvolge vari clinici, quali specialisti in  patologie epatiche e medici nucleari. Abbiamo eseguito più di 500 trattamenti, certamente una delle casistiche più ampie in Italia.

 

Perché è importante la Radiologia? Che ruolo hanno i farmaci in questo campo?

La Diagnostica per Immagini è in grado di dimostrare delle alterazioni neoplastiche anche in stadi molto precoci ma non permette comunque di attribuire un nome ed un cognome alle lesioni come è necessario per intraprendere un trattamento oncologico che è sempre più mirato e si ritorna quindi alla necessità di eseguire accertamenti bioptici. I radiologi, in questo momento, sono sulla cresta dell’onda perché sempre più frequentemente è necessario campionare il tessuto neoplastico attraverso la guida delle tecniche dell’imaging. Per quanto riguarda il trattamento del tumore al polmone, ad esempio, è cambiato molto, in breve tempo, in quanto è stata introdotta una serie di farmaci che agiscono a seconda delle caratteristiche della malattia con un trattamento sempre più personalizzato per il riscontro di specifiche mutazioni. Oltre alla diagnosi, ci stiamo addentrando nella comprensione dell’evoluzione del tumore. I farmaci funzionano fino ad una certa fase, poi non più, perché probabilmente il tumore cambia le sue caratteristiche ed ulteriori accertamenti biotici sono in grado di documentare queste variazioni. Nel nostro Istituto, facciamo più di 5000 Tac all’anno a pazienti inseriti in studi clinici controllati. Ciò costituisce un’opzione importante per i nostri pazienti che riescono ad usufruire di trattamenti innovativi a cui difficilmente potrebbero accedere in altri centri.

 

Quali sono le novità in materia di tumore al seno?

Abbiamo un centro molto avanzato di biopsie della mammella, che rientra sempre nell’ambito dell’attività della nostra Radiologia. La sezione dedicata di Radiologia Senologia del nostro Istituto esegue circa 1200 procedure bioptiche all’anno, utilizzando tutte le tecniche di imaging oggi disponibili. Proprio in questi mesi abbiamo avuto a disposizione un nuovo strumento per le biopsie stereotassiche della mammella che utilizza l’ultima evoluzione della mammografia classica costituita dalla cosiddetta Tomosintesi, una sorta di mammografia tridimensionale. La visione 3 D viene quindi utilizzata anche per le procedure bioptiche, questa è la novità. La nostra esperienza preliminare dimostra una consistente riduzione del tempo di esecuzione della procedura e della dose radiologica. Certo i dati devono essere confermati da una casistica più ampia. È l’evoluzione dell’evoluzione. Siamo l’unico centro italiano ad avere questa macchina.

Dott. Alfonso Vittorio Marchianò

Direttore della Struttura Complessa di Diagnostica Radiologica 2 della Fondazione IRCCS “Istituto Nazionale dei Tumori” di Milano

Via Venezian, 1 – 20133 Milano
Segreteria: 02.23903144
Fax: 02.23902396
alfonsomarchiano@istitutotumori.mi.it

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  1. Sono una collega lavoro come medico igienista a Como ho bisogno di parlarle per la mammografia che ho fatto all’ ospedale valduce a Como mi hanno proposto la biopsia per microcalcificazioni io però vorrei rifare L esame presso il suo reparto Mi può contattare 3935783616 grazie Maria Valsecchi