Skip links

Depressione Maggiore: quando rivolgersi allo Psichiatra

Per un approccio corretto, fondamentale individualizzare il quadro di malattia, individuare i profili sintomatologici, garantire continuità di cura nella transizione e sensibilizzare i giovani per combattere lo stigma.

Il Prof. Giorgio Di Lorenzo è Psichiatra, Professore Associato di Psichiatria presso l’Università di Roma “Tor Vergata” e Presidente del corso di Tecniche della Riabilitazione Psichiatrica. La sua principale area di interesse è la psicofisiologia dei disturbi psichiatrici maggiori; nell’ambito dell’attività clinica si occupa dei trattamenti integrati psicofarmacologico-riabilitativi delle psicosi sia all’esordio sia del trattamento dei disturbi stress-trauma correlati e dei disturbi affettivi, in particolar modo della depressione maggiore farmaco-resistente.

Professore, cos’è la Depressione Maggiore?

“Si tratta di un disturbo complesso in cui a sintomi psichici (tristezza, mancanza di piacere, melanconia, sofferenza mentale) si affiancano, talvolta precedendoli, sintomi prettamente fisici (astenia, alterazioni del peso, difficoltà a concentrarsi, insonnia) che mimano malattie mediche. Alcune survey recenti ne descrivono la diffusione: una persona su due nella popolazione generale ha una sintomatologia depressiva clinicamente rilevante life time; una persona su 10 nel corso della vita è affetta da un episodio di depressione maggiore e tra il 5 e il 7% della popolazione generale ha una depressione che necessita di un trattamento; in fase pre-pandemica oltre 400 milioni di persone nel mondo erano affette da un quadro di depressione grave. Tra i 15 e i 44 anni la depressione è la prima causa di disabilità ma rimane la seconda anche dopo”.

Quali sono ad oggi i trattamenti a disposizione del clinico per affrontarla?

“Abbiamo a disposizione numerose strategie terapeutiche farmacologiche per curare le forme da moderata a grave di depressione maggiore. In questo ambito negli ultimi anni il nostro Centro ha avuto la possibilità di utilizzare alcuni trattamenti antidepressivi molto efficaci e sicuri, come la Stimolazione Magnetica Transcranica, e di somministrare, a partire dallo scorso anno, un trattamento farmacologico innovativo per la Depressione Maggiore Resistente: l’esketamina spray nasale, una strategia terapeutica aggiuntiva molto efficace e sicura per quei pazienti, selezionati, che non rispondevano ad altri trattamenti. Questa esperienza ci ha confermato come sia fondamentale individuare per ogni singolo paziente il farmaco migliore tra le varie strategie a disposizione, individuando dei profili sintomatologici e individualizzando il quadro della malattia. È fondamentale, infatti, riconoscere quali siano i fattori di rischio e precipitanti alla base della depressione, che non sono uguali per tutti i pazienti e determinano quindi quadri clinici diversi. Nella gestione del caso clinico e nella scelta di una strategia terapeutica individualizzata vanno considerati i sintomi specifici e il loro decorso, la storia individuale, il genere, le fasi di passaggio (sviluppo, ciclo mestruale e menopausa) e i fattori predisponenti personologici, caratteriali e temperamentali. Per questo è importante che sia un clinico esperto a vedere precocemente il paziente e che siano assolutamente evitate autodiagnosi o tentativi di automedicazione”.

L’età adolescenziale è molto delicata: si legge sempre più spesso di un aumento dei Disturbi di Salute Mentale in questa fascia d’età. Qual è la sua esperienza?

“La nostra è una grande realtà psichiatrica a livello nazionale che si occupa di adulti ma che ha un focus anche sulla psicopatologia della transizione e che lavora in stretto contatto con la neuropsichiatria infantile. Una collaborazione importante che spero possa vedere sempre più diffusa la figura di uno specialista Psichiatra che possa curare il giovane paziente dall’esordio della patologia fino all’età adulta, con una continuità psicopatologica. Sindromi emozionali, disturbi affettivi, depressioni possono insorgere infatti anche molto precocemente, in qualche caso anche nella prima adolescenza, e la pandemia e la dad sicuramente hanno amplificato questa situazione. I sintomi spesso sono all’esordio poco chiari e si sovrappongono a quadri pleomorfi: per questo è importantissimo stabilire la corretta diagnosi il più precocemente possibile, in modo da poter intervenire con percorsi terapeutico-riabilitativi precoci, psicoeducativi, cognitivi, artistico-emozionali, in cui siano coinvolte anche le famiglie; in caso di necessità, possono essere avviati percorsi psicoterapeutici. Gli elementi che suggerirebbero l’avvio di un trattamento psicofarmacologico sono la gravità della sintomatologia, la pervasività, la continuità, la presenza di alterazioni di vita, come un cambiamento del rendimento scolastico o il non voler uscire la sera con gli amici”.

Quando è utile che una persona si rivolga allo Psichiatra?

“In generale quando i sentimenti che prova creano una sofferenza non più sopportabile, un dolore mentale, un tormento, oppure quando gli altri si accorgono che i suoi comportamenti non rientrano più in una variabilità abituale. Ansia, insonnia, tristezza, perdita di peso, di umorismo, del piacere di mangiare o sessuale sono tutti segnali che devono destare preoccupazione. Solitamente quello che spinge a rivolgersi allo specialista è un’alterazione sensibile del proprio stile di vita: nell’età adulta il più tipico è il non riuscire più a lavorare. Se il soggetto è in grado di riconoscere e verbalizzare questi sentimenti, solitamente è lui stesso a cercare lo Psichiatra, altrimenti serve l’appoggio della rete familiare che si accorga di questi segnali”.

Contatti

Prof. Giorgio Di Lorenzo

Professore Associato di Psichiatria presso l’Università degli Studi di Roma di “Tor Vergata”

Via Montpellier 1 – 00133 Roma

Mail: di.lorenzo@med.uniroma2.it

Policlinico di Tor Vergata Viale Oxford 81 – 00133 Roma

Tel. 06 2090 2721

Mail: psichiatria@ptvonline.it

Leave a comment