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Il San Gerardo all’avanguardia nel trattamento dell’insufficienza respiratoria da Covid-19

La tecnica sotto la lente della comunità scientifica internazionale

 

Monza, 05 marzo 2021 – La recente pandemia da Covid-19 non solo ha sottoposto le strutture ospedaliere ad un enorme sforzo organizzativo e alla ricerca di risposte efficaci alle richieste di cura di una malattia sino ad allora sconosciuta, ma ha anche sollecitato i ricercatori clinici a trovare nuove terapie in grado di ridurre le conseguenze più nefaste dell’infezione virale.

 

Uno dei sintomi principali e più gravi della malattia è l’insufficienza respiratoria da polmonite bilaterale, a cui consegue una ridotta ossigenazione del sangue con sofferenza d’organo. Un’adeguata ossigenazione del sangue è infatti fondamentale per il mantenimento della nostra integrità funzionale e fisica.

Grazie ad una felice intuizione, frutto di una lunga esperienza nel trattamento dell’insufficienza respiratoria, il team di clinici-ricercatori dell’Ospedale San Gerardo, coordinati dai prof. Giuseppe Foti e Giacomo Bellani, ha sperimentato con successo l’impiego della tecnica di pronazione dei pazienti in ventilazione spontanea con pressione positiva continua.

 

Tale tecnica prevede l’utilizzo di un casco, diffusamente noto come “scafandro”, in grado di mantenere un ambiente ad elevata tensione di ossigeno e a pressione positiva durante tutto il ciclo respiratorio, la cosiddetta CPAP. La pressione positiva continua, consente di mantenere aperti gli alveoli polmonari, sede dello scambio dei gas respiratori con il circolo capillare, e migliorare l’ossigenazione nei pazienti in cui il semplice ricorso ad ossigeno supplementare si è dimostrato insufficiente.

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