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L’importanza delle alte tecnologie in Sanità

A parlarcene il Dott. Salgarello, Direttore del Dipartimento Alte Tecnologie dell’Ospedale Sacro Cuore – Don Calabria di Negrar (VR)

L’Ospedale Sacro Cuore – Don Calabria di Negrar (Verona) offre servizi di diagnostica strumentale ad alta tecnologia e la disponibilità continuativa di consulenze specialistiche multi-disciplinari. A parlarci di questa importante realtà, il Dott. Matteo Salgarello, Direttore del Dipartimento Alte Tecnologie. Dopo la laurea in Medicina e Chirurgia conseguita all’Università di Bologna, si specializza in Medicina Nucleare nella stessa università bolognese e consegue il master di II livello in Epidemiologia Valutativa all’Università di Verona. Dal 2014 è Direttore dell’Unità Complessa di Medicina Nucleare e Terapia Radiometabolica dell’Ospedale Sacrocuore – Don Calabria.

Dott. Salgarello, cosa si intende con “alte tecnologie” in Sanità?

Per alte tecnologie intendiamo tutte le opportunità tecnologiche che permettono di trattare in maniera avanzata i pazienti. In particolare, nell’Ospedale di Negrar disponiamo del Dipartimento delle Alte Tecnologie, in cui la medicina nucleare con l’area di diagnostica e terapia e la radiofarmacia (diretta dal Dott. Gorgoni) per la sintesi dei radiofarmaci, rappresentano il risultato positivo tra gli obiettivi di sviluppo tecnologici delle discipline in oggetto e la visione moderna dell’ospedale sostenuta dalla nostra Amministrazione.

Cosa sono i radiofarmaci e quali sono le caratteristiche del Dipartimento che dirige?

I radiofarmaci sono molecole che contengono al loro interno un radionuclide (un atomo radioattivo) e possono essere utilizzati sia a scopo diagnostico sia terapeutico. Ogni mattina inviamo il radiofarmaco prodotto nel nostro laboratorio, che verrà utilizzato per imaging diagnostico, nei diversi centri pubblici con i quali la Regione ha realizzato una cessione gratuita. Nel nostro Dipartimento, oltre alla Medicina Nucleare ed alla Radiofarmacia, opera una Radioterapia (diretta dal Prof. Filippo Alongi) dotata di tecnologia particolarmente avanzata, con tre acceleratori di ultima generazione ed una Radiologia (diretta dal Dott. Giovanni Carbognin) dotata di tre risonanze e 2 tomografi  TAC anch’essi di ultima generazione. L’Ospedale dispone inoltre di altre importanti opportunità tecnologiche, come la sezione di Chirurgia Robotica, di Chirurgia avanzata della retina, di Chirurgia Protesica ortopedica, di Cardiologia Interventistica ed, ultima arrivata, ma non meno importante, del Laboratorio di Biologia molecolare diretto dal Prof. Giuseppe Zamboni.

C’è una punta di diamante tra queste?

La vera punta di diamante del nostro Dipartimento/Ospedale, nonostante il grande sviluppo tecnologico, rimane il modello organizzativo centrato sui bisogni del paziente; questo ci permettere di tarare la tecnologia, se così si può dire, sui bisogni del malato. Un esempio di questo impegno può essere rappresentato dal trattamento, con microsfere radioattive marcate con ittrio 90, utilizzato per il trattamento dell’epatocarcinoma e delle metastasi epatiche, permesso dalla presenza di tecnologia ma, soprattutto, grazie alla collaborazione di 5 unità operative.

Riguardo la medicina nucleare, che è il suo ambito, cosa si cura nello specifico?

Abbiamo una attività di tipo diagnostico che riguarda per il 60% l’ambito oncologico e per il rimanente 40%, l’ambito neurologico (Alzheimer e Parkinson) e cardiologico (cardiopatia ischemica). Quello che caratterizza in particolare il nostro Centro è la produzione di tutti i traccianti presenti in farmacopea, quindi tutti i traccianti che sono utilizzabili ad uso clinico, più alcuni traccianti ad uso sperimentale. Inoltre vengono trattati i pazienti con neoplasia tiroidea e con metastasi ossee da neoplasia prostatica (nella sezione di degenza).

Per quanto riguarda invece l’aspetto sperimentale, che novità ci sono?

Per sperimentale si intende sia l’utilizzo di isotopi solitamente non utilizzati nella pratica clinica (Iodio 124 e Zirconio 89 attualmente prodotti dal nostro ciclotrone che dispone di uno specifico target) sia radiofarmaci caratterizzati da molecole con innovative peculiarità biologiche.

Parlando di alta tecnologia nel suo reparto troviamo macchinari specifici degni di nota?

Sicuramente macchinari degni di nota sono il ciclotrone da 19 Mev, una radiofarmacia dotata di 4 aree distinte di produzione, due tomografi PET-TAC di ultima generazione, due tomografi SPET-TAC, altre 2 radiofarmacie per le marcature cellulari e dei radiofarmaci tecneziati. Tuttavia il più importante upgrade tecnologico di cui disponiamo rimane l’elevato livello collaborativo tra le strutture e la trasversalità delle stesse a servizio del paziente, parametro quest’ultimo che rappresenta lo stimolo più importante verso le innovazioni tecnologiche sia diagnostiche che terapeutiche.

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Dott. Matteo Salgarello

Dipartimento Alte Tecnologie Ospedale Sacrocuore – Don Calabria

Via Don A. Sempreboni, 5 – 37024 Negrar (VR)
Segreteria: 045 6014611
matteo.salgarello@sacrocuore.it

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