Ce ne parla la D.ssa Pasero, Dirigente medico alla Rianimazione Cardiochirurgica della S.C. di Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale Molinette di Torino
La sepsi è una sindrome clinica caratterizzata da un’abnorme e disregolata risposta dell’organismo ad un’infezione e che esita in uno o più danni d’organo. Ci parla di questo grave problema sanitario, la D.ssa Daniela Pasero, Dirigente medico alla Rianimazione Cardiochirurgica della Struttura Complessa di Anestesia e Rianimazione Universitaria – Azienda Ospedaliero Universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino. Dopo la laurea conseguita all’Università degli Studi di Pavia, si è specializzata in Anestesia e Rianimazione all’Università degli Studi del Piemonte Orientale. Ha completato parte della sua formazione all’Ospedale St. Thomas di Londra, successivamente all’Ospedale Europeo Georges Pompidou di Parigi, conseguendo un ulteriore diploma universitario all’Universitè Paris Descates di Parigi.
D.ssa Pasero, che cos’è la sepsi e come si contraggono le infezioni?
La sepsi è una sindrome generata da una grave infezione che porta ad una risposta esagerata e disregolata del nostro organismo, che conduce ad una o più insufficienze d’organo. Le infezioni si possono contrarre in comunità od in ospedale. Quelle acquisite in comunità in base allo stato di immunocompetenza del paziente, possono essere più o meno gravi. Possono colpire il polmone e dar luogo ad una polmonite, le vie urinarie od una ferita e successivamente estendersi al sangue. Ci sono poi infezioni che colpiscono i soggetti immunodepressi od i soggetti trapiantati, che possono aggravarsi ed essere colpiti anche da “infezioni opportunistiche”, ovvero infezioni che normalmente non colpiscono il soggetto sano.
C’è un modo per prevenirle?
Sì, le infezioni si possono prevenire sia con un buon uso degli antibiotici, sia, soprattutto per i soggetti più deboli, rispettando il calendario delle vaccinazioni perché vaccinarsi protegge dalla diffusione di eventuali infezioni.
È possibile guarire dalla sepsi?
Sì se tempestivi nel riconoscere i segnali, che possono essere febbre, uno stato di malessere, stanchezza eccessiva, stato confusionale, frequenza cardiaca elevata e difficoltà nel respiro. La sepsi si può contrarre anche in ospedale in seguito ad un ricovero per un intervento chirurgico complicato o durante il ricovero in terapia intensiva. Quindi può partire da diversi organi e colpire a tutte le età. Ha una incidenza elevata ed è alta la mortalità, soprattutto se evolve in shock settico.
Le cure sono solo farmacologiche?
No, non solo. Alla tempestiva terapia farmacologica si aggiungono cure di supporto che sono l’idratazione, l’uso di farmaci per la pressione, l’uso di terapie adiuvanti che controllano la risposta infiammatoria del nostro organismo.
Cosa ci può dire dell’attività del World Sepsis Day?
Dal 2012 il 13 settembre è la giornata designata nel mondo per sensibilizzare la popolazione su questo grave problema sanitario. Siamo partiti in Italia con un piccolo incontro e siamo giunti negli anni ad una serie di eventi in tutta Italia, tra cui dal 2015 a Torino la “Sepsi Run”.
Dott. Daniela Pasero
Rianimazione Cardiochirurgica S.C. di Anestesia e Rianimazione – 1U Azienda Ospedaliero Universitaria Città della Salute e della Scienza Sede Molinette
C.so Bramante, 88/90 – 10126 Torino
daniela.pasero@unito.it