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BENESSERE ORGANIZZATIVO

PERCHÉ È FONDAMENTALE COME FATTORE STRATEGICO DI CRESCITA, PRODUTTIVITÀ E SOSTENIBILITÀ

CREARE AMBIENTI DI LAVORO INCLUSIVI ALL’INTERNO DEI QUALI SI RESPIRI ETICA D’IMPRESA E SENSO DI APPARTENENZA E’ UN FATTORE DI SUCCESSO ANCHE IN TERMINI DI PRODUTTIVITÀ AZIENDALE.

 

Ce ne parla l’avv. Michela Degiovanni, co-fondatrice del team Specialist Pari Opportunità, che spiega l’importanza per le organizzazioni di creare un clima di fiducia e dialogo per favorire la definizione di azioni concrete idonee ad accrescere il benessere dei lavoratori e la produttività delle aziende.

In Italia il PNRR, nella missione 5, ha sottolineato l’importanza del ridurre le disparità, stanziando 9,81 miliardi per lo sviluppo di politiche di inclusione sociale e la legge 162/2021 ha introdotto importanti novità in materia di pari opportunità tra uomo e donna in ambito lavorativo, introducendo la Certificazione di Parità di Genere.

Cosa si intende per inclusione nel contesto lavorativo?

“Parlare di diversità e inclusione significa focalizzarsi sull’engagement senza creare barriere basate sulle differenze di genere, età, nazionalità, identità sessuale, religione, abilità fisiche, background socioeconomico, formazione professionale etc.

Dare spazio alla diversità porta all’inclusione, ovvero a flussi di recruiting e di lavoro più equi, così da accogliere, coinvolgere e valorizzare ogni persona, grazie a un ambiente davvero capace di unire culture e prospettive umane differenti, in dialogo e in cooperazione. Per far ciò, serve limitare abitudini deteriori radicate e smontare pregiudizi inconsci, che non permettono di crescere in modo inclusivo e positivo.

Tra i dipendenti, in particolar modo tra i più giovani, è sempre più forte il desiderio di lavorare in ambienti in cui diversità e inclusione siano concetti acquisiti, e in cui la mentalità aziendale sia aperta e proattiva nel promuovere politiche progressiste.”

Perché essere un’azienda inclusiva non è solo la cosa giusta da fare ma è una scelta vincente?

“I risultati delle ricerche internazionali (report 2020 McKinsey) evidenziano che i team inclusivi prendono  decisioni aziendali  migliori fino all’87% delle volte e le società i cui consigli di amministrazione prevedono la diversità di genere hanno il 28% di probabilità in più  rispetto alle altre società di avere una performance finanziaria migliore. Questo studio infatti ha evidenziato la correlazione tra la presenza delle donne nel consiglio di amministrazione e a livello dirigenziale e le prestazioni organizzative e finanziarie delle aziende.

Uno studio condotto dal Prof. Castaldo dell’Università Bocconi rileva che l’impegno sulla D&I di un’azienda si afferma come un pilastro della fiducia che a sua volta genera loyalty, impatta sulla consapevolezza del mercato finale e sul posizionamento del marchio nell’arena dei brand “impegnati”. Ne deriva una reputation migliore che genera la fiducia nel brand, che a sua volta supporta la crescita aziendale. Mettendo a confronto due aziende ipotetiche, simili tra loro, una che investe sulla D&I ed una percepita come non inclusiva, utilizzando dei parametri internazionali, il gap tra la crescita dei ricavi delle due aziende può arrivare fino ad un massimo del 16,7%, naturalmente a favore dell’azienda più inclusiva.

Ci sono grossi gruppi che hanno fatto dell’inclusione un loro punto di forza: è il caso di Sodexo, Decathlon, Amazon,  UPS etc.”

Come si declina la sfida dell’inclusione nei servizi sociosanitari?

“Diversi studi indicano che le aziende sociosanitarie che affrontano il tema della diversità e dell’inclusione in maniera sistemica e strategica arrivino a produrre ed erogare servizi migliori, creino organizzazioni più efficaci ed efficienti e contribuiscano a ridurre notevolmente i costi.

Le aziende sociosanitarie pubbliche e private stanno scoprendo che  sostenere e promuovere un ambiente di lavoro diversificato e inclusivo, produce  effettivi benefici nell’ambito della salute sia dei dipendenti che di coloro che usufruiscono dei servizi.

L’inclusione è quindi un fattore chiave di differenziazione per trattenere e sviluppare tutti i talenti nel loro cammino verso la vetta. Le aziende non solo hanno bisogno di costruire una cultura solidale della diversità, ma soprattutto devono intraprendere la strada dell’inclusione per prosperare in futuro. Ciò significa essere in grado di catturare le aspettative in evoluzione dei consumatori, ma anche attrarre nuove generazioni di dipendenti.”

Contatti:

Avv. Michela Degiovanni

Via Valparaiso n. 1 – Milano

Via Zucchi 40 n. 40 – Monza

Mail: avv.micheladegiovanni@gmail.com

Mail: specialistpariopportunita@gmail.com

https://www.linkedin.com/in/michela-degiovanni-1a557568/

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