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DIAGNOSI PRECOCE E TRATTAMENTI INNOVATIVI: LE MOSSE VINCENTI PER FERMARE IL GLAUCOMA

Gli ultimi dati resi noti dall’Oms dichiarano che il glaucoma colpisce circa 76  milioni di persone nel mondo, di cui un milione in Italia delle quali circa la metà non sa di soffrirne. Ne parliamo con il Dottor Paolo Brusini, Responsabile Reparto di Oculistica Policlinico “Città di Udine”, Udine.

Dottor Brusini, quali sono i tratti principali del glaucoma e i principali fattori di rischio?

“Il glaucoma è una malattia molto diffusa e molto grave che può portare ad una progressiva perdita del campo visivo fino alla cecità, talvolta senza alcun sintomo. Non è un tumore, come la desinenza lascerebbe supporre, ma un’otticopatia progressiva, ovvero un danneggiamento graduale del nervo ottico, la cui causa principale è l’aumento della pressione intraoculare (sebbene questo dato di per sé non sia necessariamente indicatore della presenza di un glaucoma). Ne esistono varie forme, quello primario ad angolo aperto o cronico semplice è la più diffusa e colpisce generalmente pazienti al di sopra dei 40 anni particolarmente predisposti per familiarità, pur non essendo una malattia ereditaria. Altri possibili fattori di rischio sono l’età, traumi o malattie oculari come una forte miopia o ipermetropia, o altre alterazioni che il paziente non percepisce ma che sono riscontrate dal  medico (es. pseudoesfoliazione capsulare, accumuli di pigmento all’interno dell’occhio, ecc).

Come viene effettuata la diagnosi?

La diagnosi si effettua con una visita oculistica che include la misurazione della pressione oculare, l’esame della papilla ottica e, in caso sospetto, la valutazione del campo visivo. Non sempre la pressione è elevata nel glaucoma. La media normale è intorno ai 15/ 16 millimetri di mercurio; sopra i 21 si parla di ipertensione oculare, possibile fattore di rischio per lo sviluppo del glaucoma. L’osservazione della papilla ottica fornisce preziose informazioni sulla presenza di eventuali danni legati alla malattia glaucomatosa. Il campo visivo permette di individuare eventuali lesioni periferiche, impercettibili nelle prime fasi della malattia. Altro esame diagnostico ancora più sofisticato è la tomografia ottica computerizzata (OCT) che si avvale della tecnologia laser permettendo di rilevare il glaucoma anche in fase iniziale, fornendo immagini dettagliate delle strutture oculari. Molto spesso purtroppo, a causa dell’assenza di sintomi, la diagnosi di glaucoma è tardiva. Una diagnosi tempestiva e precoce consente di iniziare il trattamento adeguato, capace di arrestare o rallentare la progressione della malattia, prima che si raggiunga uno stadio avanzato.

Quali sono le opzioni terapeutiche disponibili?

Esistono tre opzioni terapeuticheche non determinano la guarigione ma permettono di tenere sotto controllo la malattia mediante la riduzione della pressione oculare: terapia medica, trattamento laser, terapia chirurgica. Oggi in soggetti con pressione non troppo alta e lesioni lievi, si tende ad intervenire subito con il laser, con poche reazioni avverse, e ha una possibilità di successo del 70%. Abbiamo anche molti farmaci a disposizione, alcuni dei quali sono stati via via sostituiti nel tempo. All’incirca 40 anni fa vennero introdotti i betabloccanti: inizialmente di grande efficacia, salvo poi scoprire che in alcuni casi davano assuefazione con effetti collaterali sistemici; si passò poi alle prostaglandine: grande efficacia con effetti avversi non gravi ma spiacevoli (occhi cerchiati e rossi, comparsa di peluria intorno agli occhi, infossamento dell’occhio nell’orbita, crescita disordinata delle ciglia) insomma aspetti che possono modificare la fisionomia di un volto. In Italia è disponibile un nuovo farmaco: un’associazione tra una prostaglandina e un inibitore delle Rho chinasi (ROCK) efficace ridurre la pressione oculare sebbene purtroppo con qualche problema di tolleranza. Se il caso lo richiede, è possibile anche considerare un approccio  chirurgico; ad oggi, sono disponibili diverse procedure. Il gold standard è la trabeculectomia: viene praticato un piccolo foro che facilita il deflusso dell’umore acqueo (efficace ma abbastanza invasivo con possibili complicanze). Altrealternative sono: 1) chirurgie non perforanti come la sclerectomia profonda, che assottigliano la parete dell’occhio in modo che l’umore acqueo trasudi (intervento complesso e pochi centri attrezzati ad eseguirlo) 2) canaloplastica, poco invasiva ma di complessa esecuzione 3) chirurgia minimamente invasiva (MIGS), semplice e veloce, con un’efficacia modesta, ma che limita l’uso della terapia medica ed è praticabile anche da chirurghi non specializzati nel glaucoma. È evidente che la maggior efficacia può corrispondere a maggiori effetti collaterali.

In questa patologia l’urgenza del trattamento è strategica. Che importanza ha la comunicazione medico-paziente?

Il rapporto medico-paziente riveste un ruolo importante, nella gestione della patologia dopo la  diagnosi di glaucoma. La malattia è subdola e talvolta priva di sintomi manifesti, da qui l’importanza di sottoporsi periodicamente a controlli preventivi: frequenti per chi ha familiarità, mentre, laddove non si riscontrino problemi, ogni due/tre anni dai 40 anni e ogni anno dai 60 anni in poi. Se gli esami sono normali costituiranno un base-line per un controllo futuro nella verifica di eventuali cambiamenti. In caso di diagnosi di glaucoma, è importante che il medico spieghi con precisione la patologia, la sua progressione e l’importanza di intervenire con terapie che abbassino la pressione oculare. Per chi non ha sintomi può risultare difficile accettare una terapia che peggiora la sensazione soggettiva con effetti collaterali fastidiosi. L’aderenza alle prescrizioni del medico da parte del paziente è fondamentale per cercare di arrestare la progressione della malattia ed evitare conseguenze anche gravi. Di fronte alla comparsa di eventuali effetti collaterali si potranno valutare eventuali cambi di terapia o la possibilità di intervenire chirurgicamente.

  • Contatti:
    Dott. Paolo Brusini
    Responsabile Reparto di Oculistica – Policlinico “Città di Udine”
    Via Vincenzo Joppi, 33 – Udine
    Tel: 0432 239600
    Mail: paolo.brusini@policlinicoudine.it

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