Skip links

Radioterapia d’avanguardia per la cura dei tumori

I nuovi apparecchi radioterapici messi a punto negli ultimi anni consentono terapie sempre più personalizzate, efficaci e mirate, che risparmiano i tessuti sani e riducono i tempi di esposizione.

A   parlarcene, il Professor PierCarlo Gentile, Direttore del Centro di Radioterapia Oncologica dell’Ospedale San Pietro Fatebenefratelli di Roma e dell’Advanced Radiotherapy Center UPCM di Pittsburgh, e Professore Associato presso l’Università di Pittsburgh e presso la Scuola di Specializzazione in Radioterapia del Policlinico Gemelli.

Professore, come si è evoluta la Radioterapia negli ultimi anni?

“La Radioterapia moderna è frutto di molteplici evoluzioni che hanno avuto negli ultimi anni delle accelerazioni molto più intense rispetto al passato. Sono tre i grandi step di questa evoluzione: il primo è stato la Radioterapia ad Intensità Modulata (IMRT), che ha consentito di personalizzare i fasci di radiazione anche su tumori non regolari, così da concentrare la dose sul bersaglio e risparmiare i tessuti limitrofi sani, garantendo una maggiore efficacia del trattamento e una minore incidenza di effetti collaterali”.

Il secondo step qual è stato?

“La seconda rivoluzione è subentrata con la cosiddetta IGRT, ossia la Radioterapia guidata dalle immagini, che prevede l’associazione all’acceleratore lineare di strutture di diagnostica per immagini. Nel gennaio 2013 abbiamo iniziato un’attività clinica con il Truebeam, un’innovativa piattaforma digitale capace di darci delle immagini estremamente precise e “diagnostiche” della posizione degli organi all’interno dello spazio corpo e della posizione del bersaglio in rapporto ai tessuti sani. Questo ha permesso di implementare il controllo e la possibilità di erogare alte dosi in piccoli volumi, che spesso comportavano invece il rischio di spostarsi facendo perdere il bersaglio”.

Qual è il vantaggio di questo trattamento?

“Innanzitutto ci dà la possibilità di ridurre il numero delle frazioni (si passa da 5/8 settimane ad una); in secondo luogo, avendo la certezza del bersaglio, di risparmiare tutti i tessuti limitrofi sani; e infine di fare trattamenti mirati anche ripetuti nella stessa area e dunque anche di innescare con maggiore frequenza un ritrattamento della stessa sede. Oltretutto è possibile, con tecnologie sofisticate e innovative, trattare contemporaneamente più noduli: a livello di metastasi cerebrali, ad esempio, se un tempo dovevamo irradiare tutto l’encefalo, oggi siamo in grado di trattare ogni lesione con dose singola nella stessa seduta, della durata di 20 minuti/mezz’ora, con un notevole risparmio di tessuti sani e con una migliore compliance del paziente”.

Qual è l’ultimo step a cui state lavorando?

“È quello della cosiddetta Radioterapia Adaptive, una Radioterapia che adatta, momento per momento, il tipo di radiazione alle fisiologiche modifiche del bersaglio all’interno del corpo. Da un anno circa è in attività clinica nel nostro Ospedale MRIdian® di ViewRay, una tecnologia rivoluzionaria che vede l’utilizzo di un acceleratore lineare integrato con una Risonanza Magnetica, che ci permette di poter utilizzare una IGRT Real Time. Questo significa che durante il trattamento la macchina evidenzia costantemente, e senza la minima interruzione, la posizione del bersaglio all’interno del corpo, i suoi movimenti e quello dei tessuti sani che si modificano fisiologicamente, ad esempio per i movimenti respiratori del paziente. La tecnologia di MRIdian® si associa anche alla capacità di modificare molto velocemente, grazie a un sistema di Intelligenza Artificiale, la pianificazione fatta all’inizio del trattamento, in base alle modifiche del bersaglio e della posizione degli organi, e ripianificarla, adattandosi alla nuova situazione”.

Quali potrebbero essere le nuove frontiere della Radioterapia?

“Un’ipotesi è quella che si affianchi alle tre grandi branche dell’Oncologia – Chirurgia, Radioterapia Oncologica e Oncologia Medica – una nuova disciplina: la Medicina Nucleare. Oggi si stanno sviluppando dei traccianti ultra specifici per patologia, ai quali potrebbe legarsi un giorno una piccola bomba radioattiva microscopica e ultra selettiva da portare direttamente in sede di malattia per far esplodere la cellula neoplastica”.

Gentile

Contatti

Prof. PierCarlo Gentile

Resp. UOC di Radioterapia Oncologica Ospedale San Pietro Fatebenefratelli di Roma

Via Cassia, 600 – 00189 Roma

Tel: 06 33582933

Mail: gentile.piercarlo@fbfrm.it

Leave a comment